Venezuela, il Comitato Vittime delle Guarimbas sostiene la Costituente contro la violenza terrorista dell'opposizione
Di fronte alla nuova esplosione di violenza golpista nel paese scatenata dalla destra, Il Comitato Vittime delle Guarimbas sostiene l’iniziativa politica lanciata dal presidente Maduro
di Fabrizio Verde
«Il diritto umano fondamentale, sacro, è la vita. Quindi ogni percorso dove ci possa sedere per dirimere le differenze politiche, dove non ci sono più vittime, dove non c’è più odio e venga utilizzato il dialogo noi lo applaudiamo, e l’Assemblea Costituente è un mezzo per dirimere tutte le differenze», queste sono le parole pronunciate da Desiree Cabrera, portavoce del Comitato Vittime delle Guarimbas, in un’intervista nell’ambito del programma Encendidos trasmesso da Venezolana de Television.
Di fronte alla nuova esplosione di violenza golpista nel paese scatenata dalla destra, Il Comitato Vittime delle Guarimbas sostiene l’iniziativa politica lanciata dal presidente Maduro che ha convocato un’Assemblea Nazionale Costituente per neutralizzare la violenza e raggiungere la pace attraverso un dialogo aperto che coinvolga tutto il popolo venezuelano.
Desiree Cabrera ha poi affermato che il recente episodio di violenza di cui è stata vittima in Spagna insieme agli altri membri del Comitato, è il risultato degli appelli all’odio, la violenza e l’intolleranza portati avanti dall’opposizione venezuelana che sta recitando lo stesso copione del 2014, quando vi furono 43 morti e più di 800 feriti. Bisogna ricordare che il ‘prigioniero politico’ Leopoldo Lopez, è incarcerato in quanto responsabile del piano golpista ‘La Salida’ da cui scaturirono le guarimbas.
«Sono le stesse tattiche - ha spiegato Cabrera - ma c’è più odio, l’opposizione predica maggiore intolleranza, maggior risentimento contro la Rivoluzione».
Questo avviene mentre nel mondo al contrario raccontato dai media mainstream, il governo socialista guidato da Maduro viene presentato come dittatoriale e repressivo all’ennesima potenza, mentre i terroristi incitati dall’opposizione come pacifici dimostranti che lottano per la libertà.