Venezuela, il referente dell'UE scappa col malloppo. I guarimberos lo inseguono: "Dacci i soldi"
Chissà come sarebbe finita la discussione se l'ambasciata del Cile avesse aperto le porte dell'edificio.
di Geraldina Colotti
Una dozzina di incappucciati si è recata a manifestare lunedi davanti alla sede dell'ambasciata cilena a Caracas al grido di: “Dacci i soldi!”
Si trattava di un gruppo della cosiddetta Resistencia che, per quattro mesi, ha cercato di dar fuoco al Venezuela per cacciare con la forza il presidente Maduro dal governo.
Qualcuno ha pensato che i “guarimberos” volessero chiedere rifugio alla diplomazia cilena: per seguire l'esempio di un loro sponsor, l'ex vicepresidente del Parlamento “in ribellione”, Freddy Guevara, militante del partito Voluntad Popular. Invece erano inferociti proprio contro di lui: “Ci deve molti soldi e non intende darceli – ha detto ai giornalisti uno degli incappucciati – Se ne va dal paese con il nostro denaro”. E un altro ha aggiunto che, a suo parere, i soldi sequestrati alla Fake-news Lilian Tintori (circa 200 milioni di bolivar) fossero destinati alla “paghetta” mensile degli incappucciati per il loro buon risultato: 172 morti in diverse parti del paese fra cui 29 bruciati vivi.
Chissà come sarebbe finita la discussione se l'ambasciata del Cile avesse aperto le porte dell'edificio.