Caracas. Ammissione shock di una dirigente opposizione: «Se Voluntad Popular potesse, brucerebbe oggi stesso il Venezuela»

Caracas. Ammissione shock di una dirigente opposizione: «Se Voluntad Popular potesse, brucerebbe oggi stesso il Venezuela»

Voluntad Popular è il partito il cui leader Leopoldo Lopez è incarcerato per i fatti violenti del 2014

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di Fabrizio Verde
 

«Se potessero bruciare il Venezuela oggi stesso, lo farebbero», crolla inesorabilmente il castello di sabbia creato dai media internazionali riguardo alle proteste che si stanno sviluppando in Venezuela. L’opposizione, lungi dall’essere pacifica e democratica, provoca le violenze per destabilizzare il governo Maduro e spianare la strada a un intervento esterno. 

 

Ad ammettere che in Venezuela è in corso un’operazione golpista Diana D’agostino, moglie di Henry Ramos Allup, ex presidente dell’Assemblea Nazionale e dirigente di primo piano dell’opposizione venezuelana. La donna intercettata al telefono con suo padre, rivela chi sono i responsabili delle violenze e le morti verificatesi nel mese di aprile. 

 

Nella conversazione resa nota nell’ambito del programma ‘La Hojilla’, Diana D’agostino afferma parlando del partito Voluntad Popular: «Se potessero bruciare il Venezuela oggi stesso, lo farebbero», confermando anche che tra le fila dell’opposizione venezuelana regnano il caos e le divisioni tra dirigenti. 

 

Oltre Voluntad Popular, il cui leader Leopoldo Lopez è detenuto per le violenze che insanguinarono il Venezuela nel 2014, Henrique Capriles (Primera Justicia) è accusato di essere corresponsabile della situazione violenta che sta scuotendo il paese: «Adesso Capriles non ha niente da perdere, anche lui vuole infuocare la piazza». L’ex candidato alle presidenziali, sconfitto da Maduro, viene inoltre indicato come rappresentante dell’ala più radicale del suo partito.   

 

Inoltre la moglie di Ramos Allup indica che non tutta l’opposizione è concorde nel chiedere «elezioni generali», perché secondo la Costituzione le elezioni presidenziali sono previste nel 2018. 

 

Ancora una volta i fatti mostrano di avere la testa dura, la realtà accusa e inchioda alle proprie responsabilità i dirigenti dell’opposizione che cercano la violenza per sfruttarla a fini politici e i media mainstream che occultano la verità per ribaltare la situazione sul terreno.   

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