Il GPS geoeconomico dell'America Latina nel mondo che cambia

Il GPS geoeconomico dell'America Latina nel mondo che cambia

In questa nuova era, ogni paese ha intrapreso la propria dinamica d’integrazione individuale-nazionale nel mondo. Nessuno lascia il blocco di integrazione al quale appartiene, ma la priorità è ricercare quanto di meglio si possa raggiungere sullo scacchiere economico mondiale

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Alfredo Serrano Mancilla - RT 
 

La Bolivia si accorda con Argentina e Brasile per la vendita di gas, mentre allo stesso tempo rafforza le relazioni economiche con il Perù. L’Ecuador ha firmato un accordo commerciale con l'Unione Europea. Il Venezuela ha sottoscritto importanti contratti con aziende canadesi e tedesche per lo sfruttamento delle risorse presenti nell’arco minero. Il Nicaragua continua ad avere rapporti con il Fondo Monetario Internazionale, nonostante la relazione strategica stabilita con la Cina per la costruzione del canale. Cuba mantiene eccellenti relazioni con Francia e Spagna. L’Argentina di Macri si aggrappa agli scambi con la Cina per superare le restrizioni esterne. Gli imprenditori paraguaiani vicino a Cartes bramano per entrare nel mercato interno venezuelano. Temer scommette sul consolidamento delle relazioni del Brasile con la Russia. Il Messico è molto più attento a ciò che potrebbe accadere con il nord che alle relazioni con i paesi dell’America Latina. Da parte sua, la Colombia sa che il rapporto con i suoi vicini, Ecuador e Venezuela, è molto più importante di quello che potrebbe instaurare con l’Alleanza del Pacifico. 

 

Di fronte a tali contraddizioni, qualsiasi analisi geoeconomica convenzionale sosterrebbe che i paesi latinoamericani sono impazziti. Ma non è così. Ci troviamo dinanzi a una fase di scissione nel comportamento delle relazioni economiche nella sfera internazionale. Vista la sostenuta contrazione dell’economia globale, ognuno cerca di salvarsi come può. 

 

L’anatomia geoeconomica del mondo è cambiata, di conseguenza anche in America Latina. Esiste oggi uno schema di relazioni economiche che trascende i blocchi e le alleanze politiche del XXI secolo. È importante appartenere all’ALBA-TCP, ma molto più importante è la relazione di scambio commerciale con qualunque altro paese che possa aiutare a guadagnare valuta estera in uno scenario di caduta dei prezzi delle commodities. Questo fenomeno non caratterizza solamente i paesi del blocco progressista, ma si può osservare qualcosa di simile anche nei paesi di segno politico neoconservatore. Per esempio, l’Alleanza del Pacifico presume una direzione congiunta dei presidenti, ma in realtà ognuno avanza per proprio conto senza alcuna coordinazione con gli altri. Un altro buon esempio recente è quello che sta accadendo con la Comunità Andina delle Nazioni. Alcuni anni fa, hanno iniziato la negoziazione blocco a blocco con l’Unione Europea, ma gradualmente è stato smantellato tutto, al punto che ognuno ha preso la propria strada. 

 

In questa nuova era, ogni paese ha intrapreso la propria dinamica d’integrazione individuale-nazionale nel mondo. Nessuno lascia il blocco di integrazione al quale appartiene, ma la priorità è ricercare quanto di meglio si possa raggiungere sullo scacchiere economico mondiale. Va bene stringere patti sia con Dio che con il Diavolo. La differenza è che alcuni vendono la propria sovranità, mentre altri non lo fanno. 

 

Emerge così un nuovo paradigma delle relazioni internazionali in cui vengono diluiti i confini tradizionali delle alleanze politiche, e dove si impone un’altra geoeconomia. La CELAC e l’Unasur, l’ALBA-TCP e Petrocaribe, l’Alleanza del Pacifico, continueranno a essere importanti spazi di convivenza politica, che non spariranno, ma che cominciano a restare subordinati agli interessi economici di ciascun paese con gli altri partner. In arrivo c’è una vecchia-nuova forma individualista e autonoma di relazionassi economicamente con il mondo. 

 

Stiamo entrando in una nuova fase segnata da un crescente darwinismo geoeconomico che non dev’essere letta con un regresso. È parte della metamorfosi che nel processo di riassestamento del modello capitalista globale. Si concentrano le multinazionali; si producono intensi processi di fusione e assorbimento; le grandi potenze si riposizionano sullo scacchiere internazionale; la guerra delle valute si intensifica; appaiono nuove istituzioni finanziarie. Di conseguenza, l’ordine economico globale muta e si trasforma. Dinanzi a questa situazione ogni paese reimposta il proprio GPS ricalcolando nuove rotte geoeconomiche. 

 

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde) 

Potrebbe anche interessarti

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti