Vescovo di Aleppo sul bombardamento Usa a Deir El-Zor: 'Vogliono prenderci in giro, come se fossimo dei mentecatti'
In un'intervista rilasciata a La Stampa, il vescovo maronita della città di Aleppo Joseph Tobji ci offre una testimonianza diretta della situazione nella città un tempo più florida del Mediterraneo Orientale e oggi preda del saccheggio di gruppi terroristi e milizie jihadiste al soldo di Nato occidentale e Nato del Golfo.
Dopo mesi di disinformazione è importante ascoltare una voce autorevole che vive il dramma degli Aleppini ogni giorno. Una delle mistificazioni più grandi della stampa nostrana è sull'intervento russo. Il vescovo usa queste parole.
"Io posso testimoniare che tra la popolazione che vive a Aleppo ovest, dove è concentrata la larghissima maggioranza dei civili, l’intervento dei russi è stato accolto con sollievo, perché ha fermato o almeno rarefatto i lanci di artiglieria che arrivavano dai quartieri in mano ai gruppi armati. I russi almeno si muovono in maniera coerente con quello che dicono. Gli altri, dall’inizio della guerra, si sono contraddetti tante volte. Le persone vedono arrivare i razzi sulle case, vivono nel terrore, e non fanno distinzione se sono razzi dello Stato Islamico o del Fronte al Nusra. I media occidentali continuano a non raccontare quello che accade in maniera oggettiva. La fonte di riferimento a cui tutti attingono continua a essere questo fantomatico Osservatorio per i diritti umani, un ufficio di qualche persona davanti al computer, situato a Londra. C’è qualcosa che non torna".
Sul bombardamento statunitense a Deir El-zor contro l'esercito siriano che ha facilitato l'avanzata dell'Isis, Padre Tobij è ancora più netto:
"Vogliono prenderci in giro, come se fossimo dei mentecatti. Eppure nessuno ha messo in discussione quella “versione ufficiale”.
Nessuno, proprio nessuno in questo nostro mondo che si crede libero ma tanto libero non è...