VIDEO. '300 dollari per uscire da Aleppo': Il ricatto dei "ribelli moderati" che chiedono soldi ai civili per farli uscire dalla città

VIDEO. '300 dollari per uscire da Aleppo': Il ricatto dei "ribelli moderati" che chiedono soldi ai civili per farli uscire dalla città

Al fine di evitare vittime civili ad Aleppo, le autorità siriane e russe hanno organizzato otto corridoi umanitari attivi 24 ore al giorno.

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Ad Aleppo i cosiddetti ribelli moderati hanno comunicato attraverso un volantino la loro "offerta" o meglio dire ricatto, per permettere ai civili di lasciare la città attraverso i corridoi umanitari, ovvero il pagamento di 300 dollari. Lo riporta RIA Novosti. I volantini sono stati distribuiti per conto del Consiglio supremo militare del gruppo Jaish al-Fatah (Esercito della conquista).
 
"La nostra leadership è a conoscenza del livello di sofferenza dei civili nella città a causa dei bombardamenti e del blocco dei quartieri di Aleppo da parte dei soldati dell'esercito siriano", si legge nel documento. Dopo una riunione, i ribelli hanno deciso di consentire l'uscita da Aleppo ai civili minori di 14 anni e quelli che hanno oltre 55 anni", a condizione che tutti paghino per l'opportunità di andare via, 156.000 lire siriane per sostenere i nostri fratelli nei fronti" si legge nel volantino.
 

 
Al fine di evitare vittime civili in Aleppo, le autorità siriane e russe hanno organizzato otto corridoi umanitari, due dei quali per i membri dei gruppi paramilitari. Queste rotte umanitarie funzionano 24 ore al giorno.
 
Nel frattempo, i sedicenti ribelli continuano a lanciare attacchi su Aleppo lasciando ogni giorno una media di più di un centinaio di feriti. Secondo il Ministero della Difesa russo, a seguito di un attacco di armi chimiche lanciato dai terroristi, lo scorso 30 ottobre, due soldati siriani sono stati uccisi, mentre altri 37 civili sono rimasti feriti. Nei giorni scorsi, i ribelli hanno intensificato i loro attacchi.
 
Secondo i militari, sempre a causa di questi attacchi dei ribelli, negli ultimi cinque giorni, ad Aleppo, sono morte almeno 55 persone, tra cui 17 bambini e 7 donne in gravidanza, e 335 civili sono rimasti feriti, di cui 30 in condizioni critiche.
 

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