Patricio Montesinos - Che e Fidel: eterni combattenti contro il blocco USA a Cuba

 Patricio Montesinos - Che e Fidel: eterni combattenti contro il blocco USA a Cuba

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di Patricio Montesinos - Cubadebate 

(Traduzione di Francesco Monterisi)


Anche senza essere fisicamente tra noi, il Guerrigliero Eroico, Ernesto Che Guevara, ed il leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, continuano ad essere, oggi, eterni combattenti contro il criminale blocco che gli USA ancora mantengono contro la maggiore delle Antille.


Principali protagonisti, insieme ad altri tanti loro compagni di lotta per la definitiva indipendenza di Cuba, raggiunta il 1 gennaio 1959, il Che e Fidel hanno dedicato tutta la loro vita ad affrontare le continue aggressioni che ha scatenato Washington, da allora, contro la nazione caraibica.


Eliminare il blocco USA, una guerra economica, commerciale e finanziaria, imposta nel 1960, e che continua fino ai nostri giorni, è stata una delle tante giuste cause per le quali hanno combattuto i due giganti dell'America Latina e dei Caraibi e del mondo.


Condannare l'illegale assedio USA all'isola caraibica, che ha cercato di far arrendere il suo popolo, per fame e malattie, è stata una costante negli interventi del rivoluzionario argentino-cubano e del suo fraterno amico e capo Fidel in tutti gli scenari regionali ed internazionali.


In un'intervista concessa a Ginevra, nel 1964, circa la sua presenza a una Conferenza sul Commercio e Sviluppo, il Che, allora Ministro dell'Industria di Cuba, ha spiegato in dettaglio le conseguenze del blocco, ed ha detto che tale politica aggressiva era anche diretta alle nazioni della Grande Patria, ed ha predetto il suo fallimento.


Da parte sua, il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana è stato un instancabile ed energico  accusatore della ostile condotta verso il suo paese delle successive amministrazioni del potente vicino impero del Nord.


Fidel ha mostrato agli avversari degli USA che i suoi connazionali mai si sarebbero arresi, nonostante il blocco, invasioni, attentati terroristici e campagne diffamatorie, ed ha ottenuto, con il suo sforzo ed intelligenza, che il mondo contesti la guerra economica, commerciale e finanziaria all'isola.


Dal 1992, l'Assemblea Generale dell'ONU, con l'appoggio quasi unanime degli Stati del nostro pianeta, ha respinto, ogni anno, l'assedio di Washington contro il popolo cubano, e certamente lo rifarà il 1 novembre prossimo, a New York, quando viene votato un nuovo progetto di Risoluzione di censura a tale aggressiva condotta.


Un'altra appariscente sconfitta diplomatica è in arrivo per gli USA pochi giorni dopo che il mondo ha reso omaggio al Che in Bolivia, 50 anni dopo il suo vile assassinio ordinato dalla Central Intelligence Agency (CIA).


La sconfitta di Washington sarà un'altra vittoria delle lotte condotte e delle eredità lasciate ai cubani, a Nostra America ed all'umanità, dal Guerrigliero Eroico e del suo eterno Capo Fidel, a cui, certamente, il suo popolo anche dedicherà la vittoria alle Nazioni Unite quando gli renderà omaggio il prossimo 25 novembre, un anno dopo la sua dipartita fisica.

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