Wikileaks. Gli hacker della Cia mascherano le loro tracce in russo, cinese e farsi
Avete presente i fiumi di parole sugli hacker russi? Oggi Wikileaks ha pubblicato la terza serie dell'ultima rivelazione di documenti Vault 7 sulle tecniche di hackeraggio della Cia ed emergono elementi molto interessanti.
Scrive Maurizi su Repubblica
Si chiama "Marble Framework", fa parte di quell'enorme giacimento di documenti sulla Cia "Vault 7", che WikiLeaks ha iniziato a pubblicare tre settimane fa, e l'organizzazione di Julian Assange ne rivela il codice sorgente, ovvero i programmi che costituiscono Marble Framework scritti dai tecnici in determinati linguaggi (C++, Python, ecc.) e che poi verranno trasformati in file eseguibili dai computer.
In poche parole, Marble permette di offuscare e modificare i caratteri presenti nel software malevolo che permettono ai programmi antivirus e agli esperti forensi di individuarlo, classificarlo e, possibilmente, risalire a chi l'ha creato.
Prosegue la Maurizi:RELEASE: CIA Vault 7 part 3 "Marble" https://t.co/M5NBFlXRu4 #Vault7 pic.twitter.com/HFyEf26FHK
— WikiLeaks (@wikileaks) 31 marzo 2017
Per allontanare da sé ogni sospetto, la Central Intelligence Agency ha previsto anche una funzione che permette a Marble di aggiungere al codice del malware Cia caratteri in cinque lingue straniere: l'arabo, il cinese, il russo, il coreano e il farsi.
RELEASE: CIA Vault 7 Part 3 "Marble" -- thousands of CIA viruses and hacking attacks could now be attributed https://t.co/MfNtlwEoZS #Vault7 pic.twitter.com/2SVNR3v7Ll
— WikiLeaks (@wikileaks) 31 marzo 2017
Avete capito bene? La Cia è in grado di offuscare la propria attività di hackeraggio lasciando tracce in cinque lingue diverse. Nell'ultimo periodo scommettiamo che quella prescelta sia stata una, per alimentare il fiume di inutili parole che inondano l'etere da mesi.