Francia. La Prefettura di Parigi ha vietato la manifestazione di domani contro la riforma del lavoro
Il Prefetto di Parigi ha vietato la manifestazione contro la riforma del lavoro che avrebbe dovuto tenersi domani, 23 giugno, a Parigi, organizzata dai sindacati che si oppongono al disegno di legge presentato dal governo.
I sette sindacati organizzatori inizialmente volevano tenere un corteo tra Place de la Bastille e Place de la Nation giovedi 23 giugno alle 14. Ma le autorità hanno inisistito per un evento "statico", piuttosto che una parata, adducendo motivi di sicurezza dopo le violenze che hanno caratterizzato la manifestazione nazionale del 14 giugno nella capitale.
I "rappresentanti sindacali hanno categoricamente rifiutato di tenere un raduno statico e hanno formulato proposte alternative di itinerari" che non sono state accolte, portando la prefettura "a ritenere che non c'è altra scelta se non vietare lo svolgimento della manifestazione ", recita un comunicato.
Qualche giorno fa il presidente Hollande ha minacciato di vietare tutte le manifestazioni "se non sarà garantità l'incolumità delle persone e delle cose". "Nel momento in cui la Francia ospita Euro 2016 e affronta il terrorismo, non sarà più permesso a nessuno di fare dimostrazioni in piazza se non sarà garantita la salvaguardia e l'incolumità delle persone e dei beni pubblici e privati".
E pensare che nel 2012 Hollande la pensava così
Si tratta del primo divieto da decenni a questa parte di una manifestazione sindacale.
Qualche giorno fa il presidente Hollande ha minacciato di vietare tutte le manifestazioni "se non sarà garantità l'incolumità delle persone e delle cose". "Nel momento in cui la Francia ospita Euro 2016 e affronta il terrorismo, non sarà più permesso a nessuno di fare dimostrazioni in piazza se non sarà garantita la salvaguardia e l'incolumità delle persone e dei beni pubblici e privati".
E pensare che nel 2012 Hollande la pensava così
Le seul droit que nous avons, c'est le droit de manifester autant que nécessaire.. #Lyon #FH2012
— François Hollande (@fhollande) 1 marzo 2012