Dilma Rousseff denuncerà all'Onu che in Brasile è in atto un golpe
La presidente del Brasile afferma che contro di lei è stato imbastito un processo politico senza alcuna base legale
Il grido del Brasile contro il golpe sarà udito dai principali leader della Terra. Tutto il mondo deve sapere che la democrazia del più grande paese del sudamerica è minacciata da un tentativo di colpo di stato istituzionale e mediatico, architettato da chi evidentemente ha compreso che si tratta dell'unica strada per arrivare al potere, visto che nelle urne risulta sempre sconfitto.
La presidente del Brasile Dilma Rousseff sarà presente quest'oggi all'Onu per assistere alla firma dell'accordo globale sul cambio climatico. In quella sede denuncerà il colpo di stato in atto in Brasile, posto in essere dalle forze di opposizione di destra.
Non appena rese note le intenzioni della presidente, come riportato da Prensa Latina, il Partido Solidaridad su indicazione del vicepresidente Michel Temer ha presentato un ricorso per impedire il viaggio a Dilma Rousseff. Un chiaro tentativo di nascondere al mondo quanto sta avvenendo nelle istituzioni del gigante sudamericano.
In una conferenza stampa tenutasi ieri presso la Camera dei Deputati alla presenza della stampa estera, la presidente Rousseff ha ribadito che quello in atto «è un golpe, senza alcuna base legale. Non siamo in presenza di un crimine di responsabilità».
Rousseff ha poi ribadito: «Questo processo di messa in stato di accusa ha avuto inizio come una esplicita 'vendetta' politica». La presidente ha sottolineato come il presidente della Camera dei Deputati, Eduardo Cunha, abbia accettato il processo di impeachment dopo che il governo aveva rifiutato di fermare il pronunciamento nei suoi confronti del Consejo de Etica della Camera.
«Non si tratta di un giudizio politico – ha concluso Dilma Rousseff – ma di un tentativo di elezione indiretta portato avanti da gruppi che sanno di non poter arrivare al potere in altri modi».