Due mesi dopo l'annuncio di Obama, ancora vietato a Cuba l'uso del dollaro nelle transazioni finanziarie

Due mesi dopo l'annuncio di Obama, ancora vietato a Cuba l'uso del dollaro nelle transazioni finanziarie

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di Rosa Miriam Elizalde - cubadebate

5 maggio
 
Quasi due mesi dopo l’annuncio dell’amministrazione Obama delle regolazioni che permetterebbero a Cuba ed alle sue istituzioni finanziarie l’uso del dollaro per certe transazioni, la nazione caraibica non ha potuto realizzare nessuna operazione bancaria. Lo conferma a Cubadebate una fonte governativa.   
 
“Non abbiamo potuto fare nessuna operazione bancaria”, ha dichiarato un funzionario di alto livello della Cancelleria a proposito della misura dei dipartimenti del Tesoro e Commercio entrati in vigore il 16 marzo scorso.
 
Oggi l’Associazione Nazionale dei Piccoli Agricoltori (ANAP) ha emesso una dichiarazione sull’annuncio del Dipartimento di Stato di includere il caffé nella lista dei prodotti cubani del settore non statale che potrebbero importarsi in questo paese.  L’ANAP ha ricordato che per questo commercio, tra le altre condizioni, dovrebbero prodursi le transazioni finanziarie in dollari, “che fino ad ora non si sono potute concretare.”
 
La politica di persecuzione finanziaria contro banche di paesi terzi che si vedono frenati per operare con Cuba, ha generato multe per più di diecimila milioni di dollari solamente negli ultimi tre anni. Non si permette che le entità finanziarie cubane abbiano banche corrispondenti negli USA, rincarando ed allungando superfluamente le operazioni, perfino quando l’Isola utilizza una moneta differente al dollaro.
 
Alla vigilia della visita del presidente Barack Obama a L’Avana alla fine di marzo, il Cancelliere cubano Bruno Rodriguez Parrilla assicurò che Cuba smetterà di applicare l’onere del 10% sul dollaro alla sua entrata nel paese, ma solo quando si verifichi che non esiste veramente persecuzione contro le transazioni delle finanze cubane in questa moneta.
 
Ma le sanzioni continuano ad applicarsi, nonostante la decisione del governo statunitense. Il 20 aprile scorso si seppe di una lite in un tribunale europeo contro l’azienda statunitense di pagamenti elettronici PayPal, che bloccò i conti di un cliente in Lussemburgo per fare una transazione -comprare un biglietto per vedere un’opera in tabellone che aveva la parola Cuba nel suo titolo -, con l’argomento delle sanzioni statunitensi.
 
In un’intervista ad un gruppo di mass media cubani in marzo, il principale assessore in politica estera di Obama, Ben Rhodes, riconobbe che non è bastato prendere la decisione di autorizzare le transazioni col dollaro. Le banche continuano ad esprimere la loro paura davanti a possibili sanzioni. Rhodes disse che, per compiere il suo compromesso, l’amministrazione sarebbe “accorsa alle banche ed avrebbe intavolato un dialogo con loro affinché capiscano; uno: che già è permesso questo tipo di transazione e due: che non affrontano nessun tipo di penalità se prendono questa misura.”
L’inerzia delle sanzioni applicate per un tempo così lungo, ha provocato che le banche statunitensi hanno nei loro computer un programma che rifiuta le transazioni con Cuba, disse Rhodes, “per ciò lavoriamo per avere un dialogo con loro, per spiegare che questo è un cambiamento e che loro devono implementare a loro volta le modificazioni, affinché possa succedere questo tipo di transazione. E ci siamo impegnati in questo, affinché le banche capiscano le variazioni ed i cubani abbiano accesso al dollaro.”
 
Gli economisti hanno stimato che il risparmio che supporrebbe eliminare le perdite per la svalutazione delle monete che deve utilizzare Cuba nelle operazioni finanziarie del paese, cioè l’euro ed il dollaro canadese, per l’Isola rappresenterebbe centinaia di milioni di dollari all’anno.
 
traduzione di Ida Garberi

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