COLPO DI MANO A MOSUL: L'ITALIA MANDA 500 SOLDATI IN IRAQ

COLPO DI MANO A MOSUL: L'ITALIA MANDA 500 SOLDATI IN IRAQ

In cambio di che cosa torniamo in Iraq dopo le tristi memorie di Nassiriya? Per la sicurezza italiana la diga di Mosul è davvero secondaria e non è giustificato un intervento militare

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Alberto Negri - Post Facebook
 
Leggendo i giornali sembra che dopo gli ingegneri alla diga di Mosul arriveranno anche i soldati italiani: 500, il più forte concentramento di truppe occidentali in Iraq. 
 
Domanda ovvia: perché, visto che era così urgente, non ci sono andati gli americani che con l’occupazione del 2003 hanno disgregato l’Iraq? 

Risposta: gli americani hanno bisogno di complici per giustificare i loro disastri non di alleati e hanno chiesto al più vulnerabile, non a francesi o inglesi e tanto meno ai tedeschi. Obama ha ritirato i soldati Usa dall’Iraq e non vuole tornare indietro su questa decisione. Un conto è usare i corpi speciali per azioni mirate contro l’Isis, presentate al Congresso e al pubblico Usa come azioni anti-terrorismo, un altro è mettersi a fare il bersaglio fisso della guerriglia. Tralasciamo per un momento l’inefficacia di questa “lotta all’Isis” che nel 2014 ha occupato Mosul senza che gli Usa facessero una piega e dopo tre anni è ancora lì: anche questo dovrebbe essere motivo di riflessione.

Quindi si ricorre ai soldati italiani, disponibili soprattutto perché i vertici della Difesa hanno bisogno di “fare bilancio” con un’azione esterna.

In cambio di che cosa torniamo in Iraq dopo le tristi memorie di Nassiriya? Per la sicurezza italiana la diga di Mosul è davvero secondaria e non è giustificato un intervento militare, neppure per un appalto alla società Trevi. Mezzi e uomini dovrebbero essere impiegati al limite su teatri che ci interessano di più come la Libia. Inoltre nel caso di offensiva su Mosul eventuali gruppi di jihadisti dell’Isis in fuga andranno anche da questa parte: li guarderemo passare con il binocolo? 
 
Ma questo Paese, come da molto tempo, non ha un vero e proprio governo, piuttosto prende decisioni dettate da esigenze contingenti ascoltando i consigli fin troppo interessati di alcuni vertici militari. Questo governo ha deciso di ignorare i funzionari del ministero degli Esteri e dell’Economia perché crede che siano soltanto dei burocrati, non degli esperti della loro materia: agisce per colpi di mano, non per ragionamento sui problemi. E’ superficiale. Basta vedere che documenti produce: striminziti appunti formato Excel, e spesso neppure quelli. 
 
Ma con la guerra non si scherza: ovviamente nessuno di loro ha la minima idea o esperienza. Spera che gli vada bene e non ci siano morti. Altrimenti a noi giornalisti toccherà scrivere i soliti pezzi contriti “che fanno piangere le mamme e ridere gli amici” (Giovanni Ceruti, op. cit.).

*Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore.

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Il salto tecnologico della Cina e il QE (di guerra) di Draghi di Pasquale Cicalese Il salto tecnologico della Cina e il QE (di guerra) di Draghi

Il salto tecnologico della Cina e il QE (di guerra) di Draghi

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti