E' solo una storiella, banale fantapolitica, il solito complottismo, velato fondamentalismo... O forse no.

E' solo una storiella, banale fantapolitica, il solito complottismo, velato fondamentalismo... O forse no.

"Solo rinunciando ai propri diritti fondamentali e libertà, solo delegando le proprie esistenze ai governi, si può essere sicuri?".

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di X-Ray
(@veg_sxe)

In un continente dominato da una crisi infinita che vede i suoi popoli divorati da un vortice che li riduce in miseria, c'é urgente bisogno di ordine. La Storia insegna che é il giusto momento per creare una storia. Una storia incredibile ed impossibile. O forse no.
 
Siamo in una città occidentale. É una mattina d'inverno, subito dopo le feste natalizie. Tutto il mondo occidentale ha ripreso a lavorare ed é connesso a televisori e social. Tutti si risvegliano dal tepore delle vacanze, un pò come avviene ogni anno nei primi giorni di settembre, immediatamente dopo la prima decade, dopo le distrazioni estive. 

Tre uomini arrivano alla sede di un famoso giornale, già da tempo al centro delle cronache per essere un obiettivo sensibile dei terroristi. I tre uomini hanno il volto coperto e sono armati di Kalashnikov. Sono preparati e addestrati, militari probabilmente. Hanno una missione da compiere, con un nome in codice a noi sconosciuto. É una missione volta a seminare terrore nella gente e a creare un nemico comune che consenta, al governo che li manda, di indicarlo come causa per l'emanazione di leggi liberticide, volte a reprimere, in realtà, un futuro dissenso di massa contro il sistema politico e bancario del continente che sta affamando la gente.
 
I tre sanno quello che fanno. Sono addestrati. Due di loro entrano nella sede. Sparano. Ammazzano decine di giornalisti, non tutti. Alcuni, terrorizzati, sono lasciati scappare sul tetto. Servono testimoni che riprendano i due mentre, appena dopo la strage, urlano in mezzo alla strada il nome del loro finto mandante: Allah. Sempre a favore di telecamera freddano un poliziotto e poi, con relativa calma, se ne vanno. 
 
É qui che entrano in scena i media. Inizia il racconto. Dopo poco viene fatta ritrovare un auto (poco importa se é chiaramente diversa da quella usata, ha gli specchietti di colori diversi!), all'interno della quale é stato lasciato il documento di un ragazzo sorvegliato da anni. Tg di tutto il mondo hanno i mostri per la prima pagina. I tre maldestri killer, dalle loro tute d'assalto, hanno fatto cadere il documento d'identità (é bene portarlo sempre con sé, non sia mai che te lo chiedano dopo che hai trucidato decine di persone inermi) e ora hanno un volto e un nome. Sono due musulmani (il caso vuole che siano sempre loro, mai che un ebreo stermini migliaia di islamici e gli sottragga una terra... O forse sì) simpatizzanti del fondamentalismo islamico, dalla periferia più estrema, praticamente feccia. Due mostri perfetti.
 
I tre, a casa loro, senza aver fatto nulla, ascoltano il loro nome e vedono il loro volto al tg. Sbiancano. Uno va subito dalla polizia a dire che non c'entra nulla e che era a scuola. I suoi compagni di classe e gli insegnanti lo accompagnano in massa. Terrorista e scolaresca si costituiscono. Gli altri non hanno alibi e poi hanno davvero problemi con le guardie per le loro idee. Conoscono bene la "giustizia" del loro paese con quelli di periferia come loro. Non si dimenticano che il loro stato li definisce pubblicamente feccia. Scappano. Che altro possono fare?
 
100.000 tra poliziotti e soldati li inseguono per due giorni. La caccia all'uomo che neanche Harrison Ford nel Fuggitivo avrebbe potuto immaginare. I tg raccontano che l'ordine é di prenderli vivi ma tutti sanno che il vero ordine é di ucciderli per evitare che raccontino la loro storia.
 
Ormai la caccia si é ridotta ai due, il terzo che era in auto é caduto nel dimenticatoio pure per i media. Per tutto il paese la caccia é aperta, piccoli episodi di emulazione devono diffondersi per le strade, tra la gente. La paura deve uscire dalla redazione di un giornale e diffondersi in mezzo alla gente. Bisogna percepire come vulnerabili non solo le proprie libertà ma anche le vite stesse. Tutti devono sentirsi in pericolo, anche chi non vuole saperne nulla.  Il terrore é per tutti, come dovrà esserlo il controllo e la repressione successivamente. 
 
I due vengono raggiunti, circondati ed assediati,

L'area viene isolata, in modo che l'esecuzione non venga tele trasmessa e valga l'unica parola di chi sopravvive. Le forze speciali preparano i proiettili mentre i media raccontano la voglia di un dialogo delle note pacifiche teste di cuoio che si infrange di fronte la ferma volontà dei due che, per bocca di non si sa chi, dichiarano dal loro isolamento: "Vogliamo morire da martiri".

L'esecuzione é fissata.

I due vengono uccisi e non potranno mai raccontare la loro verità. Ma l'importante é altro. Ora si invoca l'unità d'emergenza. I paesi complici si uniscono proponendo un'unità continentale, unica sicurezza per un popolo spaventato.
 
Solo rinunciando ai propri diritti fondamentali, sacrificando le proprie libertà, delegando le proprie esistenze ai governi, si può essere sicuri.
 
Fortunatamente questa é solo una storiella, banale fantapolitica, il solito complottismo, velato fondamentalismo... O forse no.
 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La tigre di carta è nuda di Clara Statello La tigre di carta è nuda

La tigre di carta è nuda

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS di Michele Blanco DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

DRAGHI IL MAGGIORDOMO DI GOLDMAN & SACHS

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti