La CIA sta preparando un piano per la fornitura di armi all'opposizione siriana
La Russia, dal canto suo, a suo tempo, già definì un 'piano B' degli USA per la Siria un "gioco ingiusto e disonesto" volto a far deragliare il processo di pace nel paese.
La CIA ed i suoi partner regionali hanno preparato un piano per la fornitura di armi più potenti ai rappresentanti della "opposizione moderata" in Siria, nel caso di violazione dela tregua nel conflitto, è scritto sul quotidiano statunitene, The Wall Street Journal ' , citando funzionari degli Stati Uniti.
Secondo il giornale, l'obiettivo del cosiddetto 'piano B' si concentra sulla consegna alle forze di opposizione di un "sistemi di armamenti che li aiuterebbero contro le forze aeree e l'artiglieria del governo siriano".
Le fonti della i pubblicazione, nel frattempo, hanno aggiunto che la CIA ha assicurato ai suoi alleati che le armi saranno trasferite ai gruppi solo se la tregua ed i tentativi di raggiungere una soluzione politica nel paese saranno vanificati ( definito 'piano A ') la lotta riprenderà.
Il 27 giugno 2014, il noto reporter di guerra Robert Fisk scrisse queste parole su The Independent
«Beh, Dio benedica Barak Obama. Ha trovato alcuni ribelli “moderati” in Siria. Così “moderati” da fornirgli armi, addestramento e 500 milioni di dollari. Il Congresso degli Stati Uniti vuole armare questi valorosi “combattenti per la libertà”, ha detto Robert Fisk, in un recente articolo sul quotidiano britannico The Independent.
«Chi sono questi ribelli “moderati”che Obama vuole addestrare e armare? Egli non li nomina e non può perché i “moderati” originali, ai quale gli Stati Uniti hanno promesso fondi (con l’aiuto della CIA, gli inglesi, Arabia Saudita, Qatar e Turchia) sono membri del cosiddetto “Esercito siriano libero” composto principalmente da disertori delle forze armate siriane. L’ESL, amato da John McCain fino a quando non si scoprì che uno dei suoi combattenti con il quale si fece una foto era un membro di Al Qaeda, si è dissolto».
«I suoi uomini si sono ritirati, si sono arruolati con Al Nusra o nell’Isis o sono tornati nell’esercito governativo ed hanno preso nuovamente le armi a sostegno di Assad».
«Si dice che i “combattenti per la libertà” non hanno ricevuto abbastanza armi. Ora ne avranno di più. E non c’è dubbio che le venderanno, come hanno fatto prima».