L'Unione europea proroga le sue criminali sanzioni contro la Siria

L'Unione europea proroga le sue criminali sanzioni contro la Siria

Nonostante gli appelli, l'Unione Europea proroga di un altro anno le criminali sanzioni alla Siria che non produrranno altro che altre atroci sofferenze per il popolo siriano già afflitto da 5 anni di guerra.

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"Il Consiglio europeo ha esteso le misure restrittive adottate dall'UE contro la Siria fino al 1 giugno, 2017," ha dichiarato il gruppo attraverso un comunicato.
 
L'embargo sul petrolio, sulle restrizioni su alcuni investimenti, il congelamento dei beni della Banca centrale della Siria nella UE, le restrizioni su alcune esportazioni di attrezzature e tecnologie, nonché le tecnologie utilizzate per controllare o intercettare le comunicazioni Internet e telefoniche sono alcune tra le misure rinnovate .
 
I 28 membri dell'Unione europea hanno giustificato tale misura sulla base del fatto che il governo di Bashar al-Assad mantiene la repressione...
 
Nei giorni scorsi il Comitato italiano contro le sanzioni alla Siria aveva lanciato un appello di vari religiosi cristiani per evitare l'inutile embargo.
 
Nell'appello, che citiamo testualmente, si spiegava che "Oggi i siriani vedono la possibilità di un futuro vivibile per le loro famiglie solo scappando dalla loro terra. Ma, come si vede, anche questa soluzione incontra non poche difficoltà e causa accese controversie all’interno dell’Unione europea. Né può essere la fuga l’unica soluzione che la comunità internazionale sa proporre a questa povera gente.
Così sosteniamo tutte le iniziative umanitarie e di pace che la comunità internazionale sta attuando, in particolare attraverso i difficili negoziati di Ginevra, ma in attesa e nella speranza che tali attese trovino concreta risposta, dopo tante amare delusioni, chiediamo che le sanzioni  che toccano la vita quotidiana di ogni siriano siano immediatamente sospese. L’attesa della sospirata pace non può essere disgiunta da una concreta sollecitudine per quanti oggi soffrono a causa di un embargo il cui peso ricade su un intero popolo".
 
Nonostante, la triste notizia di oggi, la battaglia contro le criminali sanzioni alla Siria non si fermerà
 
Noi dell'Antidiplomatico saremo in prima linea in questa battaglia.

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