"Contro i trattati europei, imporre il vincolo interno della Costituzione". Vladimiro Giacché

"Contro i trattati europei, imporre il vincolo interno della Costituzione". Vladimiro Giacché

Il vincolo esterno dell'euro ha imposto un perenne equilibrio di sottocupazione. E' giunto il momento di un cambio di direzione

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Intervenendo all'assemblea "A sinistra nel PD per la democrazia e il lavoro: l'Italia può farcela", Vladimiro Giacché ha spiegato in modo molto esaustivo come i valori fondanti dell'Ue siano contrari e oggi purtroppo sovraordinati ai diritti enunciati nella nostra Costituzione, in particolare quelli sociali. "I trattati europei hanno un'altra idea di mondo rispetto alla nostra Costituzione, più vicina all'idea di capitalismo pre-1948. I valori fondanti sono diversi e sono la lotta all'inflazione, indipendenza della Bce, moneta unica e la massima concorrenza".
 
Nel TFUE è chiaro come l'azione dell'Ue ponga al primo posto in particolare la stabilità dei prezzi e “fatto salvo questo obiettivo” di sostenere le politiche economiche generali. In poche parole, prosegue Giacché, la stabilità dei prezzi è sovraordinato a tutti gli altri. Per noi significa che il diritto al lavoro che era forse il diritto fondamentle della nostra Costituzione viene sotto-ordinato e “l'abbiamo visto con l'inserimento sciagurato del nuovo art. 81 nella Costituzione italiana”, prosegue Giacché.
 
Si può intervenire solo in caso di circolo economico recessivo. Ma chi è che calcola l'indebitamento strutturale?, si chiede l'economista. E qui si arriva ad un punto paradigmatico secondo Giacché perché per calcolare l'output gap la Commissione ha usato il tasso di disoccupazione d'equilibrio, cioè il tasso di disoccupazione compatibile con la stabilità dei prezzi, calcolato per l'Italia nel 10,5%. “Se noi facessimo politiche pubbliche per portare il tasso di disoccupazione al 9%, non certo la panacea, sarebbero non compatibile con i dettami inflazionistici”.
 
Non è solo ottusità contabile, ma scelte politiche precise. Si tratta di fare una riflessione molto seria per l'Italia nel momento in cui il nostro paese è costretto ad un perenne equilibrio di sottocupazione, chiaramente contrario al nostro diritto costituzionale. E' il momento di rispondere questa semplice domanda: proseguire con queste modalità d'integrazione che sono su questa strada o cambiare la direzione, che deve tornare ad essere quella della nostra Costituzione. Si deve imporre questo vincolo interno al vincolo esterno che ci ha imposto un revival dello stato minimo in una versione tecnocratica.
 
Singolare che queste parole siano state pronunciate di fronte ad una platea di deputati del Pd, partito principale responsabile dell'imposizione di questo vincolo esterno chiamato euro che ha distrutto lo stato sociale e di diritto costituzionale del nostro paese. E ancora il partito maggiormente impegnato a proseguire su quella direzione di distruzione pianificata. (Nella foto in alto raffigurati due dei principali responsabili del disastro attuale mentre firmano il Trattato di Lisbona).

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