I "ribelli moderati" continuano a fornire ad al-Qaeda missili di fabbricazione USA
Gli Stati Uniti appoggiarono i sedicenti "ribelli moderati" del Free Syrian Army (FSA) dall'inizio della rivolta in Siria, benedetti con una vasta fornitura di armi da parte di Paesi come l'Arabia Saudita e il Qatar per consentirgli di continuare la loro lotta contro il governo siriano. Tuttavia, la realtà è che questi "moderati" stanno lavorando fianco a fianco con l' acerrimo nemico dell'Occidente: Al-Qaeda.
Mentre i cosiddetti "ribelli moderati" costituiscono una piccola percentuale delle forze di opposizione, le milizie come "Jabhat al-Nusra" e "Jund Al-Aqsa" (gruppo armati legati ad Al Qaeda), e Harakat Al-Ahrar Sham sono gruppi jihadisti che tentano di diffondere le loro ideologie radicali e prendere il controllo del paese.
Oltre alla loro ideologia, questi gruppi, anche numericamente sono molto più numeorisi rispetto ai "ribelli moderati", nonostante le affermazioni primo ministro britannico David Cameron, secondo il quale, in Siria, ci sono 70.000 combattenti del FSA.
Resta il fatto ancor più grave e importante, che i gruppi "moderati", come il Free Syrian Army hanno lavorato mano nella mano con gli affiliati di Al Qaeda, fornendo loro forniture e logistica necessaria per consentire loro di continuare la loro battaglia contro le forze filo-governative.
In primis i missili anti-carro TOW di fabbricazione USA forniti ai gruppi armati legati ad Al Qaeda dal Free Syrian Army.
A tal proposito, ieri, una foto è stata pubblicata dove un terrorista ha sparato un missile TOW statunitense nei combattimenti in corso contro l'esercito arabo siriano all'interno della Piana di Al-Ghaab a nord-ovest di Hama.
La foto è stata pubblicata dai membri di Jabhat Al-Nusra e reso virale dai attivisti sui social media attraverso i loro account.
Di questa connivenza tra i sedicenti "ribelli moderati" e i gruppi affiliati ad Al Qaeda, emblematico è l'articolo scritto da Robert Fisk, noto reporter in zone di guerra, il 27 giugno 2014, intitolato " I “moderati” in Siria sono i terroristi che combattono in Iraq".