Vice consigliere per la sicurezza nazionale di Obama: 'Al Qaeda è stata fondata con il denaro dell'Arabia Saudita'
Il Vice consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama ha detto che il governo dell'Arabia Saudita ha prestato "scarsa attenzione" al denaro che veniva incanalato verso i gruppi terroristici e ha alimentato l'ascesa di Al Qaeda.
Ben Rhodes ha parlato con David Axelrod di "The Axe Files" lunedi anche riguardo le accuse rivolte al governo saudita di sponsorizzare il terrorismo.
"Penso che è complicato, nel senso che, non è che si trattava di una politica del governo saudita a sostegno di Al Qaeda, ma c'erano numero individui molto ricchi in Arabia Saudita, che hanno contribuito, a volte direttamente, a gruppi estremisti. A volte enti di beneficenza che non lo erano sono stati usati per riciclare il denaro a questi gruppi ", ha detto Rhodes.
"Così un sacco di soldi, il seme iniziale, se si vuole, di quella che è diventata Al Qaeda, è venuto dall'Arabia Saudita", ha aggiunto.
"Tutto questo è potuto accadere senza la consapevolezza del governo saudita ?" ha chiesto Axelrod.
Rhodes ha detto che non crede che il governo non ha "attivamente cercato di impedire che ciò accadesse."
Alla domanda sul come sia possibile considerare un alleato l’Arabia Saudita e allo stesso tempo essere consapevoli delle profonde radici che questo Paese ha in elementi estremisti, Rhodes ha risposto: "Taglierei corto nel dire che ci fosse qualsiasi intenzione consapevole da parte dell’Arabia Saudita nel supportare Al Qaeda. Penso che la cosa difficile da capire per gli americani sia che noi forgiamo queste relazioni coi governi perché abbiamo qualche interesse comune con loro. Con i sauditi l’interesse comune è stato e ciò ha portato gli Stati Uniti a prestare poca attenzione al sostegno agli estremismi”.
Le osservazioni da Rhodes arrivano con Obama che si prepara a recarsi in Arabia Saudita mercoledì e la stampa statunitense che riporta che l’Arabia Saudita avrebbe minacciato di riportare in patria 750 miliardi di dollari in titoli del Tesoro ed in altre attività finanziarie americane sul mercato mondiale se il Congresso degli Stati Uniti dovesse approvare una legge per riconoscere le possibili ed eventuali implicazioni dell’Arabia Saudita negli attentati dell’11 settembre.