I fondi avvoltoio non possono comprare le vittime della dittatura. Storia di una battaglia
di Michel Fonte
Dopo anni di lotta contro le istituzioni finanziarie mondiali, il governo Macri ha imboccato la strada che riporta l’Argentina ad accettare supinamente il loro diktat spacciandolo come un felice ritorno ai mercati finanziari e una pacificazione con i debitori internazionali (USA).
Nei fatti, coloro che si avvantaggiano del patto siglato non sono normali cittadini ma i “Fondi buitre”, rapaci di borsa che in questi anni hanno rastrellato quantità abnormi di titoli di stato pubblici argentini (bond) a un prezzo pari al 20-30% del loro valore nominale, con il proposito di rifiutare qualsiasi accordo di ristrutturazione del debito, già in atto, e presentare ricorso alle autorità giudiziarie per ottenerne l’intero pagamento, tra questi, spicca il fondo NMG di Paul Singer.
Il nuovo corso politico dell’Argentina segna un cambio a 360°, Macri decide coscientemente di allinearsi all’imperante progetto ordoliberista e lo fa rompendo il fronte sudamericano dopo un quindicennio di esperienze progressiste che hanno tentato di mantenere o realizzare un capitalismo dal volto umano (Brasile, Bolivia, Venezuela, Ecuador).
L'America latina, sulla base dei recenti avvenimenti (impeachment di Rousseff, guerra economica contro il Venezuela, vittoria di Macri in Argentina) sta per tornare a essere il cortile di casa degli interessi nordamericani.
Per leggere il reportage di Michel Fonte sui "fondi buitre":
Nei fatti, coloro che si avvantaggiano del patto siglato non sono normali cittadini ma i “Fondi buitre”, rapaci di borsa che in questi anni hanno rastrellato quantità abnormi di titoli di stato pubblici argentini (bond) a un prezzo pari al 20-30% del loro valore nominale, con il proposito di rifiutare qualsiasi accordo di ristrutturazione del debito, già in atto, e presentare ricorso alle autorità giudiziarie per ottenerne l’intero pagamento, tra questi, spicca il fondo NMG di Paul Singer.
Il nuovo corso politico dell’Argentina segna un cambio a 360°, Macri decide coscientemente di allinearsi all’imperante progetto ordoliberista e lo fa rompendo il fronte sudamericano dopo un quindicennio di esperienze progressiste che hanno tentato di mantenere o realizzare un capitalismo dal volto umano (Brasile, Bolivia, Venezuela, Ecuador).
L'America latina, sulla base dei recenti avvenimenti (impeachment di Rousseff, guerra economica contro il Venezuela, vittoria di Macri in Argentina) sta per tornare a essere il cortile di casa degli interessi nordamericani.
Per leggere il reportage di Michel Fonte sui "fondi buitre":