La battaglia contro le sanzioni alla Siria dell'Unione Europea non finisce qui.
COMUNICATO DEL COMITATO ITALIANO CONTRO LE SANZIONI ALLA SIRIA
Come prevedibile, il 27 maggio 2016, Il Consiglio dell’Unione Europea ha prorogato le sanzioni alla Siria. Sanzioni che, come ribadito nell’Appello degli esponenti cattolici della comunità siriana, “...hanno contribuito a distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie, alla miseria, favorendo l’attivismo delle milizie combattenti integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa” (...) “Non solo: la retorica sui profughi che scappano dalla guerra siriana appare ipocrita se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire le cure, negare l’acqua potabile, il lavoro, la sicurezza, la dignità a chi rimane in Siria...”
A sostegno di questo Appello, lanciato il 15 maggio 2016, abbiamo subito costituito questo Comitato, che ha avuto il sostegno del Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire, e che ha raccolto, oltre a migliaia di firme, mozioni di parlamentari italiani.
Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto che, pur nel silenzio quasi assoluto dei media italiani, attraverso i suoi pur limitati strumenti (tra i quali il suo sito internet) è riuscito a evidenziare il paradosso di una Europa che obbliga con le sanzioni il popolo siriano ad abbandonare la propria terra salvo poi piangere lacrime di coccodrillo sulle centinaia di migliaia di profughi siriani che approdano sul nostro continente Situazione che riteniamo tenderà ad aggravarsi nei prossimi mesi, nonostante i miliardi di Euro promessi dall’Unione Europea a Erdogan per rinchiudere da qualche parte questi profughi o una nuova guerra annunciata come “soluzione” per bloccare i profughi dall’altra parte del Mediterraneo.
Anche per questo Il Comitato continua, con rinnovato impegno, la sua attività. A breve, oltre ad un potenziamento della sua attività di informazione e di raccolta firme, è previsto un appello pubblico di personalità del mondo politico e culturale italiano a supporto di quello lanciato dagli esponenti religiosi siriani. Iniziativa che, certamente, vedrà insieme persone caratterizzate da opinioni molto diverse tra di loro ma che, proprio per questo, potrà far aprire gli occhi ad una opinione pubblica finora rimasta quasi indifferente di fronte ad una tragedia come quella che - al pari di altri popoli, anch’essi colpiti da guerre, spesso alimentate dall’Occidente - sta vivendo da cinque anni il popolo siriano.
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