Chi saranno vincitori e vinti dopo la giravolta di Erdogan con Mosca e Tel Aviv?Alberto Negri

Chi saranno vincitori e vinti dopo la giravolta di Erdogan con Mosca e Tel Aviv?Alberto Negri

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Alberto Negri, Il Sole 24 ore*

 
Guerra all’Isis, questione curda, transizione siriana: chi saranno vincitori e vinti dopo la giravolta di Erdogan con Mosca e Tel Aviv? Nel conflitto al Califfato ci sono almeno due guerre. Una si combatte in Iraq con una coalizione a guida americana che comprende l’esercito iracheno, le milizie filo-sciite e i peshmerga curdi di Massud Barzani. L’altra in Siria è condotta dal regime di Assad, con l’appoggio della Russia dell’Iran e degli Hezbollah, e da una coalizione arabo-curda sostenuta dagli Usa. Ma se in Siria l’Isis e Jabat al-Nusra perdono la battaglia di Aleppo e Assad vince anche la corsa per Raqqa, capitale del Califfato, è chiaro che questa è una sconfitta per gli occidentali, la Turchia e tutto il fronte sunnita che ha cavalcato la causa dei jihadisti. 
 
Se poi i curdi siriani riuscissero a conquistare altri territori e consolidare la loro posizione sarebbe ancora più complicato impedire che costituissero una zona autonoma e persino uno stato ai confini con la Turchia. 
 
È questo che ha spinto Erdogan a fare pace con Israele e piegare il capo con Putin. Deve evitare che la sconfitta dell’Isis si trasformi in una débacle e il successo dei curdi siriani diventi un magnete per il Pkk. I buoni rapporti di Ankara con Barzani, legati all’export di petrolio e gas, non basteranno a frenare l’irredentismo curdo: la destabilizzazione di Ankara non passa certo soltanto dal terrorismo islamista ma soprattutto dal non avere risolto la questione del Kurdistan turco. Erdogan deve combattere due guerre: una contro l’Isis, che si sente tradito, l’altra contro i curdi, e si tratta di due conflitti interni, non solo esterni. Un disastro strategico: la Turchia è di nuovo il “grande malato” d’Oriente.
 
Gli Stati Uniti, la Nato e l’Unione europea, con cui Ankara ha riaperto il negoziato, dovrebbero fare una seria riflessione su un alleato che hanno lasciato alla deriva. Del resto Erdogan ha strumentalizzato l’Europa, prendendo quello che gli faceva comodo, mentre americani ed europei hanno strumentalizzato lui sperando che facesse fuori Assad con ogni mezzo. L’Europa dovrebbe riportare la Turchia più vicina ai criteri democratici sistematicamente violati dal suo leader e non limitarsi solo a contare i rifugiati. 
 
Cosa farà Putin con Erdogan? La Russia per Erdogan è stata una scusa per giustificare i propri errori, per Putin la Turchia è il “ventre molle” della Nato e dell’Europa, una leva negoziale. Mosca si fida poco del presidente turco. Putin userà l’attuale destabilizzazione per trattare con gli Usa le aree di influenza in Siria ma prima deve mettersi d’accordo con l’alleato iraniano. Gli Stati Uniti chiederanno a Putin di frenare Teheran e salvare la faccia dei turchi e delle monarchie del Golfo che hanno finanziato i jihadisti. Questo è un interesse comune di Washington e Mosca che fanno affari nel Golfo e in Medio Oriente: l’Isis verrà sconfitto ma la cassa degli emiri deve continuare a funzionare. E Israele? Si servirà della Turchia per manovrare il fronte sunnita in funzione anti-iraniana e anti-Hezbollah, senza urtare troppo le sensibilità di Mosca. E anche per far dimenticare che occupa dal 1967 le alture siriane del Golan. I lupi mediorientali talvolta perdono un po’ di pelo, non i vecchi vizi.

 
*Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autore

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Libia. 10 anni senza elezioni di Michelangelo Severgnini Libia. 10 anni senza elezioni

Libia. 10 anni senza elezioni

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti