Carovana pro-Morales diretta a La Paz: il Governo annuncia possibile arresto dell’ex presidente

16 Maggio 2025 16:17 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Una carovana composta da centinaia di veicoli con sostenitori dell’ex presidente indigeno e 'cocalero' Evo Morales ha raggiunto la città di El Alto e prevede di entrare a La Paz in giornata. L’obiettivo dichiarato della mobilitazione è manifestare sostegno alla candidatura di Morales in vista delle elezioni generali previste per il 17 agosto, nonostante una recente sentenza del Tribunale Costituzionale Plurinazionale (TCP) ne abbia escluso la possibilità di ricandidatura.

Il ministro del Governo, Eduardo del Castillo, ha confermato l’esistenza di un mandato di cattura attivo nei confronti di Morales, emesso nell’ambito di un’indagine per tratta di persone con aggravante. Secondo il ministro, l’arresto verrà eseguito qualora l’ex presidente si presenti nella sede del governo.

La Sentenza Costituzionale Plurinazionale 0007/2025, pubblicata mercoledì, stabilisce che nessun cittadino può ricoprire il ruolo di presidente o vicepresidente per più di due mandati, consecutivi o non consecutivi. La decisione ha annullato le aspirazioni di Morales, che ha ricoperto la presidenza dal 2006 al 2019.

L’ex presidente è inoltre indagato per una presunta relazione con una minorenne risalente al 2015. Il caso è seguito dal Servizio Plurinazionale di Assistenza alla Vittima (Sepdavi) e la Procura Generale ha confermato la validità della misura cautelare. Una precedente decisione che ne aveva disposto la sospensione è stata revocata da un tribunale di La Paz.

Morales ha respinto le accuse, definendole parte di una persecuzione politica. In un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, ha contestato la legittimità del TCP, sostenendo che la competenza per la validazione delle candidature spetta esclusivamente al Tribunale Supremo Elettorale (TSE).


La carovana è partita da Parotani, nel dipartimento di Cochabamba, ed è composta da almeno un centinaio di veicoli, secondo il senatore Leonardo Loza, uno dei principali esponenti dell’ala del MAS che sostiene Morales. Loza ha affermato che l’ex presidente partecipa alla mobilitazione, ma per motivi di sicurezza non è stato divulgato il suo percorso preciso.

Inizialmente, l’intenzione era quella di formalizzare la candidatura di Morales il 17 maggio. Tuttavia, secondo quanto riferito da alcuni comitati organizzatori, l’iscrizione è stata posticipata al 19 maggio per mancanza di accordi sulla composizione della lista dei candidati.

Il Governo ha previsto un dispositivo di sicurezza nella capitale per monitorare l’ingresso della carovana e prevenire eventuali disordini. Del Castillo ha riferito che alcune persone sono state arrestate in flagrante per possesso di oggetti classificati come “materiale bellico”, tra cui bastoni di tipo poliziesco.


Il ministro ha respinto le critiche dei sostenitori di Morales, che accusano il Governo di voler intimidire la mobilitazione, e ha chiesto: “Chi sta realmente cercando di destabilizzare il processo elettorale del 17 agosto?”.

Loza ha ribadito che la carovana è pacifica e ha definito inappropriata la presenza di forze di polizia lungo il percorso. Morales, da parte sua, ha invitato la Defensoría del Pueblo a garantire la protezione dei manifestanti.

La situazione resta fluida e soggetta a sviluppi. La possibilità che Morales si presenti a La Paz resta incerta, ma qualora ciò avvenisse, il Governo ha dichiarato che procederà all’esecuzione del mandato di cattura. Intanto, il dibattito giuridico e politico sulla sua candidatura continua a polarizzare il Paese, con il rischio che la spaccatura nel MAS-ISP possa favorire la destra nelle urne.

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