Cina e Colombia rafforzano i legami: la Via della Seta come ponte multipolare

14 Maggio 2025 16:58 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo colombiano Gustavo Petro hanno realizzato un importante passo avanti nelle relazioni bilaterali durante l'incontro svoltosi a Pechino in occasione della quarta riunione ministeriale del Forum Cina-CELAC. Durante il vertice, i due leader hanno assistito alla firma di un piano di cooperazione che ufficializza l’adesione della Colombia all’iniziativa internazionale "Belt and Road", conosciuta anche come Nuova Via della Seta.

La partecipazione di Bogotà al progetto infrastrutturale e commerciale lanciato da Pechino rappresenta un tassello significativo nell’espansione dell’influenza cinese nell’America Latina e nei Caraibi, dove oltre venti Paesi hanno già aderito all’iniziativa. L’obiettivo è chiaro: costruire una rete globale di connessioni economiche e logistiche che rafforzi il ruolo della Cina come potenza economica centrale nel nuovo ordine mondiale.

Nel corso del loro incontro, Xi Jinping ha sottolineato come questa collaborazione debba essere un'opportunità per modernizzare e approfondire i rapporti tra i due Paesi. Petro, dal canto suo, ha ribadito la volontà di perseguire un dialogo tra civiltà «libero da autoritarismi e imperialismi», una frase che sembra riflettere sia una critica ai modelli tradizionali delle potenze occidentali, sia l’auspicio di un multilateralismo più equilibrato.

Bilancia commerciale squilibrata e nuove prospettive

Nonostante il clima diplomatico positivo, non mancano le criticità. La Colombia esporta in Cina merci per circa 2,38 miliardi di dollari all’anno, mentre importa beni per oltre 15,9 miliardi, con un deficit commerciale annuo di quasi 14 miliardi. Petro ha affrontato apertamente tale questione, dichiarando di voler parlare con Xi “da pari a pari”, senza atteggiamenti subordinati, per ridefinire un rapporto commerciale più equilibrato.

Sebbene la Cina abbia investito finora poco meno di 813 milioni di dollari in Colombia tra il 1994 e il 2023 – un valore modesto rispetto agli investimenti statunitensi o spagnoli – l’interesse si concentra soprattutto su settori strategici come infrastrutture, energia, trasporti e, più recentemente, tecnologia.

Durante la visita, Petro ha visitato la sede di Huawei a Pechino, aprendo la strada a collaborazioni future nel campo dell’intelligenza artificiale, della connettività e delle infrastrutture digitali. Un segnale forte verso un partenariato che potrebbe estendersi ben oltre il puro scambio commerciale.

Un mondo multipolare in divenire

L’adesione della Colombia alle Nuove Vie della Seta si colloca in un contesto globale sempre più multipolare. La crescente penetrazione cinese in America Latina non va letta solo come una mossa economica, ma anche come una strategia di lungo termine per ridisegnare gli equilibri di potere internazionale.

Tradizionalmente considerata una “zona di influenza” degli Stati Uniti, l’America Latina sta assistendo a una progressiva erosione di questo monopolio. Cina, Russia e ora anche Paesi come Turchia e Iran stanno intensificando la propria presenza attraverso accordi commerciali, finanziamenti infrastrutturali e collaborazioni tecnologiche. Questo processo non solo indebolisce la centralità degli USA nella regione, ma promuove un sistema internazionale meno unipolare e più decentralizzato.

Il concetto di “dialogo tra civiltà” enfatizzato da Petro si inserisce in questa visione: un modello di cooperazione globale basato su parità, rispetto reciproco e autonomia nazionale, lontano dalle logiche di dominio storico-imperialiste. In tale ottica, l’adesione alla Belt and Road Initiative non è solo un accordo infrastrutturale, ma un simbolo di emancipazione da un ordine globale fino a oggi dominato dall’Occidente.

In ultima analisi, l’avvicinamento tra Cina e Colombia rappresenta una tessera importante in un mosaico più ampio: quello di un pianeta che si muove verso un sistema multipolare, dove potenze emergenti e Paesi del Sud globale cercano di ridefinire il proprio ruolo in un contesto internazionale più equilibrato, diversificato e democratico.

Le più recenti da IN PRIMO PIANO

On Fire

L'Iran risponde a Israele, attacchi su Haifa e Tel Aviv (IN AGGIORNAMENTO)

  Ore 13: 00 Iran: decine di donne e bambini sono stati uccisi negli attacchi israeliani. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale IRNA, la portavoce del governo iraniano Fatemeh...

Nessun Armageddon. La risposta di Putin agli attacchi di Kiev

  di Clara Statello per l'AntiDiplomatico   I negoziati continuano, la Russia siederà oggi al tavolo di Istanbul. Gli attacchi alle ferrovie e l’operazione ragnatela contro le...

Misteriosi manifesti fanno la loro comparsa per le vie di Roma: "Guarda cosa mi ha fatto LEONARDO!!"

di Agata Iacono Da qualche giorno, nel silenzio omertoso dei media mainstream, sono comparsi a Roma questi manifesti e continuano ad apparire nelle vie principali della Città. Di cosa si...

Andrea Zhok - Per quelli che con la bandierina ucraina stanno festeggiando...

  di Andrea Zhok*   Alla vigilia del nuovo tentativo di negoziato di pace tra Russia e Ucraina a Istanbul l'Ucraina ha sferrato il più grave attacco simultaneo all'entroterra russo...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa