Maria Zakharova commenta il cinismo sfrontato del Comitato Internazionale nel rispondere alle lamentele della Palestina. Ecco la mia traduzione di quanto scritto da Maria Zacharova: “Il portavoce del CIO Mark Adams ha risposto alla denuncia palestinese della mancata esclusione di Israele dai Giochi Olimpici: “Ci sono tra le 20 e le 30 guerre in corso nel mondo. E se avessimo ascoltato le lamentele di tutte le squadre, nessuna avrebbe partecipato ai Giochi. Ma la nostra professione è lo sport, ci stiamo allontanando dalla politica”.
E ora facciamo un passo indietro per esaminare tutta la storia del problema:
È difficile discutere con il fatto che lo scoppio di conflitti militari e i combattimenti attivi assolutamente non sempre hanno costituito il motivo della rimozione delle squadre nazionali. Ecco solo alcuni esempi: 1. Alle Olimpiadi del 1956 a Melbourne, le squadre di Francia e Gran Bretagna gareggiarono, sebbene i contingenti militari dei due paesi tra le competizioni equestri olimpiche (10-17 giugno 1956) e durante la parte principale delle Olimpiadi in Australia, avevano invaso l'Egitto e conducevano ostilità attive (la crisi di Suez).
2. Gli Stati Uniti hanno partecipato ai Giochi Olimpici di Tokyo (1964), Città del Messico (1968) e Monaco (1972) mentre facevano la guerra al Vietnam. Gli americani bombardavano il Vietnam del Nord dal marzo 1965 (operazione Rolling Thunder) senza mettere mai nemmeno durante i Giochi Olimpici di Città del Messico. L'ordine di cessarli è stato dato solo dopo la fine della competizione. Non ci sono state sanzioni da parte del CIO. 3. Nel 2003 è iniziata l'operazione militare statunitense in Iraq, che ha coinciso con lo svolgimento di diverse Olimpiadi: 2004 - ad Atene, 2006 - a Torino, 2008 - a Pechino, 2010 - a Vancouver, 2012 - a Londra. Non ci sono state dichiarazioni del CIO che abbiano condannato gli Stati Uniti.
4. L'Ucraina, che è in guerra civile attiva dal 2014, non è stata esclusa dalla partecipazione ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Sochi nel 2014, a Rio de Janeiro nel 2016, a Pyeongchang nel 2018, a Tokyo nel 2020 e a Pechino nel 2022.
C'è solo una piccola sfumatura: il Comitato Olimpico ha ripetutamente escluso dalla partecipazione alle Olimpiadi le squadre di altri paesi per svariati motivi, in sostanza interferendo nella politica interna degli Stati: 1. Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 si svolsero senza l’Indonesia e la corea del Nord, squalificate per aver partecipato ai “Giochi delle nuove forze emergenti”, organizzati nel 1963 a Giakarta su iniziativa del presidente indonesiano Sukarno per i paesi con un “orientamento antimperialista” e che si ponevano come un’alternativa alle Olimpiadi.
2. Nel 2000, alla squadra dell’Afghanistan non è stato permesso di partecipare alle Olimpiadi estive di Sydney con il motivo: “discriminazione delle donne”. 3. Nel 2021, il CIO ha annunciato la sospensione del Comitato Olimpico Nazionale (NOC) della Corea del Nord fino alla fine del 2022. Questa decisione è stata dovuta al rifiuto del Paese di competere alle Olimpiadi estive del 2020 a Tokyo. La NOC della Corea del Nord aveva spiegato di aver rifiutato di partecipare per preservare la salute dei suoi atleti dalla pandemia del coronavirus. Allo stesso tempo, il presidente del CIO Thomas Bach osservò che gli atleti della Corea del Nord desiderosi di prendere parte ai Giochi potevano farlo in condizioni neutrali.
4. Nel 2022, il CIO ha sospeso il Guatemala a causa delle divergenze giuridiche tra la Corte Costituzionale locale e il Comitato Olimpico Nazionale del Paese in seguito all'elezione del presidente del Comitato Nazionale Olimpico del Guatemala. Riassumendo: si scopre che quando le democrazie liberali distruggono e uccidono coloro che non sono simili a loro, questo, dal punto di vista del CIO, non costituisce un motivo. Ma quando le democrazie liberali non sono in grado di combattere, allora il CIO usa le sanzioni, compresa la pressione. Dopo la mostruosa dichiarazione del CIO rivolta ai palestinesi, che stanno morendo a decine di migliaia, le persone ragionevoli sono rabbrividite di fronte all'estremo grado di totale cinismo dei funzionari dello sport mondiale comprati dall'Occidente. Compreso anche per la decisione del CIO di non ammettere la Russia e la Bielorussia alle Olimpiadi del 2024 a Parigi che costituisce un fatto lampante della politica di discriminazione razziale e dei doppi standard del Comitato Olimpico che distrugge il regime giuridico di ammissione degli atleti alle competizioni internazionali. È perfettamente chiaro che tali azioni del CIO rappresentano una segregazione sulla base della nazionalità”.