I Paesi membri della NATO hanno interrotto da un mese il finanziamento degli acquisti di armamenti dagli Stati Uniti destinati all'Ucraina. La notizia, riportata dalla testata ucraina "Strana.ua", indica una possibile battuta d'arresto nel sostegno militare occidentale a Kiev.
Secondo la pubblicazione ucraina. "Da un mese i paesi europei non investono fondi aggiuntivi nel programma di acquisto di armi per l'Ucraina dagli Stati Uniti. Un mese fa nel PURL (Programma di assistenza militare) erano stati investiti due miliardi di dollari".
L'iniziativa in questione era stata formalmente annunciata all'inizio di agosto dal Ministro della Difesa ucraino Denis Shmygal. Il meccanismo, volto a istituire un canale rapido per gli aiuti militari, si basava su contributi volontari dei paesi dell'Alleanza Atlantica. Successivamente, il 2 settembre, il Segretario generale della NATO Mark Rutte aveva confermato che l'alleanza aveva già acquistato da Washington armi letali e di difesa per Kiev utilizzando questi fondi.
La posizione della Federazione Russa su tali forniture è stata reiterata come fermamente contraria. Mosca considera il flusso di armamenti a Kiev un elemento che non solo ostacola la risoluzione del conflitto, ma che costituisce una forma di coinvolgimento diretto dei paesi NATO nelle ostilità, definendolo un "gioco con il fuoco". Il Cremlino ha inoltre sottolineato come il continuo approvvigionamento di armi all'Ucraina da parte delle nazioni occidentali non favorisca l'avvio di negoziati e sia destinato ad avere un effetto negativo sullo scenario complessivo.
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