E’ disponibile la quinta puntata di Radio Gaza, pubblicata giovedì 25 settembre alle 18 sul canale YouTube dell’AntiDiplomatico.
Guarda la puntata:
Radio Gaza è un programma a cura di Michelangelo Severgnini e Rabi Bouallegue.
Per donazioni: https://paypal.me/
FB: RadioGazaAD
--------------
Cari ascoltatori di Radio Gaza, siamo arrivati oggi alla quinta puntata di questo programma.
Crediamo che questo progetto non stia raccogliendo l’attenzione che meriterebbe, come se le voci da Gaza possano essere un prodotto con il marchio sopra dell’AntiDiplomatico e così, nell’offerta del canale, ma sì, ci sono anche quattro voci da Gaza.
Da Gaza. Un momento. Gira una vulgata che finalmente ha trovato un nome e cognome, che però insieme all’articolo vi andate a cercare da soli perché certi attacchi non meritano menzione, che sostiene che le voci di Radio Gaza non siano di persone in questo momento all’interno della Striscia.
Dunque, se capiamo bene, 1.211 donazioni fin qui ricevute dalla campagna “Apocalisse Gaza” per un totale di poco inferiore ai 100mila euro raccolti in 3 mesi, non sarebbero finite a Gaza, ma altrove.
Questa in Italiano, si chiama truffa.
Non sono bastati 4 mini-documentari pubblicati sul canale YouTube dell’AntiDiplomatico con i video dei cellulari inviati dagli stessi, perlomeno alcuni, della decina di persone che si sono espresse in quest’ultimo mese a Radio Gaza.
Non sono bastati i video con i pentoloni, le interviste di una ragazza sotto le bombe, le interviste negli accampamenti di sfollati agli anziani, ai bambini, alle madri. Anzi, mostrare queste immagini era pietismo.
Però adesso fingono di non averle viste, o chissà non le hanno viste davvero.
E tutto questo dubbio che covava da settimane e piano piano cresceva e raccoglieva firme in gran segreto benché chiedendo una firma di fatto a chiunque, tutto questo criticismo da quale intuizione nasceva? Dal fatto che i Gazawi che si esprimono su Radio Gaza non direbbero le stesse cose che invece dicono quelli della Sumud Flotilla.
Quindi? Quindi chi parla a Radio Gaza non è evidentemente a Gaza, forse non è neanche palestinese.
L’oscurantismo ai tempi della Flotilla è questo. Delegittimare le fonti non avendo argomenti per inserirle in una narrazione più ampia, evidentemente scomoda.
Così come farebbe un Beppe Caccia qualsiasi, un’invasato delle Ong al Festival di Napoli, dove nessuno dei presenti si è mai sognato di censurare la proiezione dell’Urlo, è che erano falsità quelle testimonianze trasmesse prima che interrompessero la proiezione.
Falsità secondo quale criterio, scusate? Secondo quale criterio le macerie mostrate dai contatti di Radio Gaza nei loro video, con loro davanti, debbano essere meno vere di altri simili contenuti?
Non tolleriamo questo tipo di insinuazioni e invitiamo a organizzare eventi pubblici dove, di fronte a quante più persone possibili, avremo modo di mostrare le prove già pubblicate che qualche pigro o qualche smemorato non ha visto o non vuole vedere e di confrontarci sulla base dei fatti.
E già che ci siamo, in questo modo potremmo far sapere a più persone dell’esistenza di questa campagna quasi fantasma e delle voci da Gaza che qualcuno vorrebbe mettere a tacere.
<<Fratello, internet s'interrompe spesso e i prezzi hanno ripreso a salire, persino le terre vengono affittate agli sfollati, lo giuro amico mio ricevono il denaro dalla gente sotto forma affitto. Se si vuole rimanere bisogna pagare un affitto. Qua, fratello, posso solo dire ''Dio mi basta ed egli è il miglior amministratore degli affari.
Dio sa quanto rispetto i vostri sforzi, la vostra generosità, che Dio vi ripaghi in bene, che Dio vi sia la fermezza e se Dio vorrà questa tristezza passera, ad oggi, nonostante stiamo affrontando un altro sfollamento e questo sfollamento è molto diverso rispetto alle precedenti. Le condizioni sono molto più difficili, maggiori però, che Dio sia lodato, ho fede, sono consapevole che questa situazione si risolverà anche se questa volta è veramente dura, e tutte le volte che (la situazione) s'indurisce, siamo credenti, e che Dio sia glorificato, finiranno le sofferenze. Se Dio vorrà questa tristezza si dissiperà speriamo di arrivare ad un punto in cui l'essere umano non dovrà elemosinare, perché lo giuro, noi popolo di Gaza siamo persone dignitose e virtuose e quando un essere umano è costretto a ricevere donazioni e aiuti dai propri fratelli che vivono all'estero fa comunque male.
Se Dio vorrà questa tristezza si dissiperà>>.
La campagna “Apocalisse Gaza” è arrivata oggi al suo 98° giorno di campagna. Ha raccolto fin qui 94.489 euro da 1.280 donazioni. Di questi, 94.131 euro sono stati già inviati a Gaza.
Come detto, tra 2 giorni la campagna compirà 100 giorni. Avremmo desiderato in simultanea raggiungere i 100mila euro raccolti e inviati, ma nelle ultime settimane, nonostante l’avanzata israeliana, le donazioni hanno subito un rallentamento.
In queste puntate abbiamo dato spazio ai protagonisti civili della Resistenza di Gaza. Non la resistenza ai patimenti, quello è uno fatto quasi genetico. La resistenza fatta di azioni concrete quotidiane di salvaguardia del senso di comunità e di fede nella vittoria e di rifiuto ad abbandonare la Striscia, finanche al prezzo della morte, anche da civili.
Per noi anche questa è Resistenza e, ahimè, è l’unica di cui possiamo parlare, o meglio far parlare. A meno che non volessimo passare qualche informazione sensibile a Israele o magari aiutarli a localizzare il telefonino da cui è partito il vocale. Tutto il resto, a cominciare dai bambini e dagli anziani, a Gaza è non di meno Resistenza.
<<Che la pace sia su di voi, noi del campo di Al Shaty stiamo affrontando uno sterminio. Ad ogni ora, missili e colpi di mortaio non si fermano. L'esercito di occupazione punta a farci evacuare verso sud, per costringere la gente ad andare verso le terre egiziane e svuotare la città di Gaza dalla sua popolazione, che la pace sia su di voi…
Non ci sono più tende, non ci sono più camion non c'è più nulla. Non abbiamo più nulla da mangiare
Nel nome di Dio Misericordioso, sono una ragazzina di 12 anni, sono stata sfollata nel campo di Al Shaty oggi ci hanno lanciato degli appelli di evacuazione per andare verso Sud per il momento non possiamo andarci abbiamo bisogno di una tenda, o una casa, o qualsiasi altra cosa dove poterci rifugiare perché siamo veramente stanchi.
Siamo sfollati, non sappiamo dove andare, ci lanciano addosso le bombe ci sono un sacco di martiri. Non abbiamo una destinazione, non abbiamo nulla. Giuro che non sappiamo dove andare. La guerra sta durando fin troppo, Per Dio, giuro che siamo stanchi>>.
Come abbiamo sentito, da un manipolo di sostenitori della Flottiglia starebbe partendo l’accusa contro di noi di aver a che fare con gente che non sta a Gaza.
Ascoltando i messaggi vocali che seguono, ci siamo chiesti al contrario con chi siano in contatto quelli della Flottiglia, a cui auguriamo come sempre un rapido ritorno a casa, sani e salvi.
Perché a quanto pare, come ci raccontano, a Gaza non sarebbero rimasti più punti di attracco integri.
Sempre che le navi della Flottiglia, ammesso che si avvicinino alla costa, non accettino di scaricare gli aiuti nel porto di Ashkelon come richiesto da Israele, come pensano di sbarcare gli aiuti?
<<Buona sera amico mio, si, l'esercito israeliano si sta preparando a spostare la popolazione verso la frontiera egiziana in attesa di distruggere le frontiere e far saltare per aria i muri che separano Gaza dall’Egitto e costringere, con i bombardamenti, la popolazione (di Gaza) ala fuga verso l'Egitto e il Sinai. E questo piano è diventato evidente con lo spostamento della popolazione verso Khan Younis, ammassandola in un unica zona. La zona che (Israele) sta cercando di trasformare in una '' zona di sicurezza '' in realtà è molto piccola e non può contenere 2 milioni di persone tutti stanno andando verso questa zona, (Israele) sarà costretto ad aprire le frontiere che dividono le terre palestinesi da quelle egiziane, bombarderà le frontiere per poi spingere la popolazione alla fuga verso la frontiera egiziana con la forza delle armi. Per quanto riguarda i porti : la Striscia di Gaza dispone di un solo porto ed è inagibile però, all'inizio della guerra, l'esercito israeliano, con il sostegno degli Stati Uniti, avevano posto le fondamenta per un porto mobile o temporaneo che ha accolto quattro navi cariche di aiuti. Porto che è stato in seguito smontato credo che ci saranno delle imbarcazioni per gli abitanti di Gaza città che non potranno sostenere i costi elevati dei trasporti. Costi che aumentano ogni giorno. I prezzi per trasportare una famiglia di cinque persone da Gaza città verso il Sud (di Gaza) hanno raggiunto le 1.500 dollari (2.09) per via di questi prezzi probabilmente c'è un piano per quei pochi che rimarranno a Gaza città - 100/200.000 persone - per evacuarli con delle imbarcazioni dal porto costruito con il sostegno americano>>.
<<In effetti, non sappiamo se stiamo andando verso un inevitabile emigrazione secondo i piani dell'esercito israeliano e americano e come avverrà? Con le navi, con gli aerei, via terra? Non lo sappiamo. Ad oggi, quello che sappiamo è che i porti di Gaza sono inagibili, non sono utilizzabili ma quale sarà il piano, qual è la strada che vuole seguire l'esercito israeliano per evacuare gli abitanti dalla Striscia di Gaza. Non lo sappiamo. Comunque, non saremo sorpresi se salterà fuori un qualsiasi accordo tra un qualsiasi esercito o un qualsiasi paese e l'esercito israeliano per farci emigrare, per mettere in pratica l'evacuazione della Striscia di Gaza non sappiamo se l'Egitto aprirà le frontiere, se riceverà pressioni dall'esercito israeliano non sappiamo cosa sta pianificando in segreto l'esercito israeliano e gli accordi presi con i vari paesi.
Che la pace sia su di te, in risposta alla domanda se l'esercito israeliano si sta preparando ad evacuare la striscia di Gaza dai suoi abitanti circolano molte notizie nei canali ebrei e arabi circa i piani che vuole mettere in pratica l'esercito israeliano: ed è l'emigrazione degli abitanti (di Gaza) dalla loro terra e questo è un piano condiviso da Israele e Stati Uniti. Trump ne ha parlato varie volte, lo ha dichiarato pubblicamente che il suo obiettivo è il controllo della Striscia di Gaza e la cacciata dei suoi abitanti purtroppo tutte le circostanze, tutte le pressioni e tutti i metodi messi in pratica dall'esercito israeliano fino ad adesso puntano alla cacciata di tutti. Ad oggi vengono lanciate comunicazioni in tutte le zone della Striscia di Gaza: nella zona di Al Nasr, nella zona di Al Shaty, la zona di Al Sarain, tutte quelle zone altamente popolate, oggi, buona parte di queste zone sono state sfollate sono rimasti pochi abitanti. Stanno applicando diversi metodi: lancio di comunicazioni, deflagrazioni di robot in zone altamente popolate bombardamentI sulle scuole, sui mercati, colpi di mortaio>>.
Cercare gli ultimi pensieri sotto le macerie. Quelli che da braci ardenti torneranno ad essere fiamma. Alla fine, noi di Radio Gaza, vogliamo fare questo.
<<Che la pace sia su di te fratello Rabi, l'occupazione ha minacciato l'evacuazione immediata di tutta Gaza in preparazione di una sua completa occupazione.
Che la pace sia su di te, purtroppo rimarremo a Gaza a resistere sotto i bombardamenti perché non abbiamo soldi per lo sfollamento. Moriremo a Gaza e questo sarà un onore per noi.
Che la pace sia su di voi : negli ultimi giorni, per via degli ordini di evacuazione dai bombardamenti continui, nella città di Gaza e dintorni si sono registrati decine di migliaia di sfollati dalla parte Nord alla parte Sud della Striscia. Qualche giorno fa le organizzazioni umanitarie parlano di 25 mila sfollati in soli tre giorni che arriveranno dopo la completa evacuazione della città (Gaza).
----------------
“Una giornata a Gaza”
https://www.youtube.com/watch?
“Pentoloni per Gaza”
https://www.youtube.com/watch?
“Donne di Gaza”:
“Lenticchie e acqua fresca per le retrovie di Gaza”
https://www.youtube.com/watch?
Il promo di Radio Gaza:
https://www.youtube.com/watch?
Radio Gaza puntata 01:
https://www.youtube.com/watch?
Radio Gaza puntata 02:
https://www.youtube.com/watch?
Radio Gaza puntata 03:
https://www.youtube.com/watch?
Radio Gaza puntata 04:
https://www.youtube.com/watch?
di Angelo d'Orsi Quante volte, nei dibattiti in tv o a distanza sui giornali, specie nell’ultimo biennio, mi sono sentito lanciare addosso una sorta di anatema dai miei interlocutori: “Vada...
Intervista esclusiva de L'Antidiplomatico al gen. Marco Bertolini Generale, la NATO, fondata con i presupposti di un'alleanza difensiva, sembra essere stata radicalmente trasformata dalla...
Nei suoi profili social l'Ambasciata della Federazione russa in Italia ha accusato il Corriere della Sera di aver tagliato in modo pretestuoso l'intervista che il ministro degli esteri russo Lavrov gli...
di Angelo d'OrsiLa mia conferenza Russofobia, russofilia, verità, prevista il 12 novembre a Torino nei locali del Polo del ‘900 è stata inopinatamente annullata. L’accusa che...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa