935 morti in 12 giorni: il costo umano dell’aggressione israeliana all’Iran
Dopo 12 giorni di guerra, l’Iran ha annunciato la propria vittoria nel conflitto lanciato il 13 giugno da Israele, che aveva colpito infrastrutture nucleari, militari e civili iraniane. Secondo fonti ufficiali di Teheran, il bilancio delle vittime ha raggiunto i 935 morti, tra cui 38 bambini e 102 donne, alcune delle quali incinte. Le scuole hanno perso almeno 30 studenti e 7 insegnanti, secondo il ministro dell’Istruzione Kazemi.
La risposta iraniana è stata rapida e massiccia, con raid su obiettivi strategici nei territori occupati e un attacco finale a una base USA in Qatar. Gli Stati Uniti, coinvolti indirettamente nel conflitto, hanno annunciato un cessate il fuoco il 24 giugno, dopo che le difese israeliane erano ormai al limite.
Teheran accusa l’Occidente di complicità silenziosa e definisce l’aggressione israeliana un “errore storico”. “Israele non ha raggiunto nessuno degli obiettivi prefissati”, ha dichiarato la portavoce del governo iraniano Mohajerani, sottolineando la solidità della deterrenza iraniana e la legittimità della risposta.
Una guerra breve, ma dalle conseguenze potenzialmente durature sullo scenario mediorientale e sul fragile equilibrio globale.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati