Elezioni Russia: per gli osservatori internazionali una «autentica festa» democratica

Elezioni Russia: per gli osservatori internazionali una «autentica festa» democratica

Il deputato argentino Juan Brügge: «Come avvocato e come costituzionalista, devo dire che la legislazione elettorale è stata rispettata. Non abbiamo visto alcuna irregolarità»

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La narrazione dominante del circuito informativo mainstream ci descrive le elezioni in Russia alla stregua di un simulacro dove Vladimir Putin cerca solamente di legittimare il proprio potere. Con una popolazione quasi costretta a recarsi in massa alle urne per convalidare un potere autoritario. 

 

A seguire il processo elettorale russo vi sono stati circa 1500 osservatori elettorali che hanno potuto constatare la regolarità della tornata elettorale che ha confermato per il quarto mandato il presidente uscente Vladimir Putin. 

 

Secondo lo spagnolo Pedro Mouriño, presidente della società di consulenza per comunicazione relazioni pubbliche Mediasiete, le elezioni presidenziali russe sono state «un’autentica festa» della democrazia. L’imprenditore spagnolo ha poi raccontato di aver trovato «un ottimo ambiente, con alta partecipazione». Mentre tutte le fasi del processo elettorale si sono svolte con la massima «normalità». 

 

Testimonianza confermata dal deputato argentino - anch’egli osservatore - Juan Brügge che ai microfoni di RT ha riferito del grande «entusiasmo del popolo russo nell’andare a votare». 

 

Brügge ha poi confermato che gli osservatori internazionali non hanno ravvisato alcuna anomalia: «Come avvocato e come costituzionalista, devo dire che la legislazione elettorale è stata rispettata. Non abbiamo visto alcuna irregolarità». 

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