Antonio Ingroia in Ecuador come difensore di Correa nel processo Balda

Antonio Ingroia in Ecuador come difensore di Correa nel processo Balda

Secondo l’avvocato italiano il processo - contro l’ex Presidente - rappresenta un colpo di stato giuridico

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di Davide Matrone
 

Martedì 18 settembre viene sospesa l’udienza preliminare per il caso Balda. L’ha disposto la giudice Daniella Camacho. La decisione è stata presa affinché le parti processuali abbiano più tempo per analizzare le prove presentate dalla Procura Generale per due dei sei imputati.


All’udienza preliminare, realizzatasi presso la Corte Costituzionale di Quito, erano presenti gli avvocati internazionali che, in nome del Presidente Rafael Correa (uno dei sei imputati), assistono alle fasi processuali. Tra gli avvocati c’era anche l’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia che oggi esercita la professione di avvocato di diritto penale in varie città italiane.


Da qualche mese è componente di un pool di osservatori internazionali composto da: Christophe Marchand, Jacopo Buffarini, Caupolicán Ochoa, David Araméndiz, i quali stanno analizzando gli atti d’accusa contro l’ex Presidente della Repubblica dell’Ecuador, in relazione al presunto sequestro di persona nei confronti del politico F. Balda.


Ingroia, dopo aver analizzato le carte processuali, dichiara di non incontrare – nella sostanza - nessuna prova che accerti la responsabilità penale di Rafael Correa per il reato presuntamente commesso. “Non ci sono intercettazioni telefoniche, non ci sono tracce che confermino che la responsabilitá di Correa nel presunto sequestro. Invece, c’è una manipolazione del diritto penale, del diritto processuale e del diritto della prova. C’è una chiara strumentalizzazione politica della giustizia nei confronti dell’ex leader dell’Ecuador. Ci troviamo di fronte ad un’accusa grave e per di più fragile”.


Secondo l’avvocato italiano il processo - contro l’ex Presidente - rappresenta un colpo di stato giuridico. In America Latina nello stesso periodo vengono processati i massimi rappresentanti dei governi progressisti che hanno ostacolato le potenti lobby legate alle oligarchie locali ed internazionali. È accaduto in Ecuador con i casi Glass e Correa ed è avvenuto in altri paesi del continente come in Brasile (casi Lula e Rousseff), in Argentina (caso C. Kirchner) e in Paraguay (caso F. Lugo).


Rafael Correa viene accusato del reato di sequestro semplice dell’ex parlamentare Fernando Balda. Il sequestro sarebbe avvenuto in territorio colombiano il 13 agosto del 2012 con il coinvolgimento di agenti di inteligence ecuatoriani infiltrati e di un ufficiale di polizia colombiano che avrebbero agito sotto i comandi dell’ex Presidente Correa.


Secondo il principio di colpevolezza e secondo il diritto penale internazionale una persona può essere processata quando si riscontrano elementi che accertino la responsabilità dello stesso accusato. Qui c’è una violazione di tale diritto. In tal caso, bisogna rispondere in due modi. Innanzitutto, si deve attivare una mobilitazione dell’opinione publica internazionale, e poi bisogna evitare la politicizzazione della magistratura. Attualmente lo stato di diritto in Ecuador, è in pericolo”, conclude Ingroia.

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