"Assad bombarda i terremotati". E la fonte del Corsera è un "attivista" di Al-Qaeda
di Marinella Correggia
Il 7 febbraio il Corriere della sera scrive: «Le scosse, i morti, il buio, il gelo, la fame, la paura. E Assad. Delle sette piaghe di Siria, l’ultima è la peggiore (…) Poche ore dopo il sisma, quando ancora si levavano colonne di polvere dalle case distrutte, mentre a mani nude si scavava per tirare fuori cadaveri e feriti, l’esercito siriano ha bombardato. Raid e cannonate su Marea, nel nord-ovest siriano, 25 km a nord di Aleppo. “Un attacco davvero insensibile e atroce”, denuncia il governo inglese».
Ma chi lo dice? Con quali prove?
Ecco: la denuncia parte, per sentito dire (relata refero), da Middle East Eye (Mee), media finanziato dal governo del Qatar, l’unico paese arabo che non ha inviato soccorsi e solidarietà alla Siria e che è stato il più deciso a sostenere politicamente e in armi i gruppi islamisti negli anni scorsi. E quale è la fonte di Mee per questa sua denuncia? Lo dice l’articolo: «Fonti siriane e politici britannici». Scartando i secondi, geograficamente un po’ lontani, rimangono le «fonti siriane».
Intanto una «fonte militare»: l’aggettivo, discreto, nasconde il fatto che Marea è controllata da tempo da Ahrar al Sham, parte del Fronte al Nusra, organizzazioni qaediste classificate come terroriste dall’Onu.
Quanto alla fonte «civile» che avrebbe sentito le cannonate, è Mamoun al-Khatib, definito «attivista che vive a Marea». Nella zona controllata dai terroristi, è piuttosto facile immaginare chi sia un attivista.
Nello stesso articolo, Mee mette ingenuamente il link a una notizia evidentemente sgradita al Qatar: « L’Ue segnala la sua disponibilità lavorare con il governo Assad». Una possibilità che andava stroncata sul nascere, evidentemente.
Forse non ci hanno creduto in molti (il Corsera sì). Nella trasmissione Nessun luogo è lontano, di Radio24, dal Libano un giornalista niente affatto amico di Assad spiega di aver chiesto a persone affidabili sul terreno, a Marea, e nessuno ne aveva notizia.
C’è anche un altro aspetto: l’area che circonda Marea è controllata da diverse fazioni curde e non ci sono truppe dell’esercito nazionale siriano.
E’ decente che il Corriere della sera riporti le affermazioni un attivista di Ahrar al Sham che senza fornire alcuna prova né indizio si rivolge al megafono del Qatar?