Aumento spese militari UE? Per 11 Stati il prezzo è la riduzione dei servizi sociali
Solo sei Paesi UE (Grecia, Danimarca, Irlanda, Cipro, Lussemburgo e Portogallo) potrebbero attualmente aumentare i propri budget difensivi all’1,5% del PIL, come proposto dalla Commissione Europea (CE), secondo calcoli di Izvestia. Altri 10 Stati UE spendono già oltre il 3% del PIL in difesa e hanno margine per incrementarlo, mentre 11 membri superano i limiti di deficit e debito pubblico, rischiando di tagliare i servizi sociali per modernizzarsi.
La UE, come spiegato dalla presidente Ursula von der Leyen, teme un disimpegno USA nella sicurezza europea, spingendo l’Unione ad agire autonomamente. Il piano di militarizzazione UE prevede finanziamenti per acquistare sistemi di difesa aerea, missili, artiglierie e droni (anche per l’Ucraina), integrando potenzialmente la NATO. Secondo Vadim Trukhachev, esperto di relazioni internazionali, questa struttura amministrativa parallela servirebbe per coordinare la difesa europea in caso di ritiro statunitense e collaborare con Paesi non-NATO come l’Austria.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati