Blinken: "La Cina è decisa a realizzare la riunificazione con Taiwan in tempi rapidi"

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Non solo Ucraina. Gli Stati Uniti continuano a tenere gli occhi puntati su Taiwan con il chiaro obiettivo di aprire un altro fronte caldo, ben sapendo che la Cina vuole giungere alla riunificazione definitiva con l’isola secessionista. 

A tal proposito il Segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato di credere che la Cina abbia deciso di realizzare la riunificazione con Taiwan in tempi "molto più rapidi" di quanto si pensasse. 

"Negli ultimi anni c'è stato un cambiamento nell'approccio di Pechino nei confronti di Taiwan", ha dichiarato Blinken durante un evento alla Stanford University in California. La Cina ha preso la "decisione fondamentale che lo status quo non è più accettabile" ed è "determinata a raggiungere la riunificazione in tempi molto più rapidi", ha aggiunto, senza fornire tempistiche o altri dettagli.

Le dichiarazioni del capo della diplomazia statunitense arrivano dopo che il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito domenica scorsa, durante il suo discorso di apertura del 20° Congresso del Partito Comunista (CPC), l'impegno del suo Paese a far avanzare il processo di riunificazione pacifica con Taiwan, senza escludere del tutto la possibilità dell'uso della forza.

"Continueremo a lottare per la riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo sforzo, ma non prometteremo mai di rinunciare all'uso della forza e ci riserveremo la possibilità di prendere tutte le misure necessarie", ha sottolineato Xi, ribadendo che la questione di Taiwan è una questione interna di Pechino che deve essere risolta dal popolo cinese. 

Blinken nel già citato discorso alla Stanford University ha inoltre parlato della nuova competizione che si è innescata per la leadership globale e come gli Stati Uniti non abbiano alcuna intenzione di cedere il passo alle ascendenti potenze eurasiatiche: “Per gli Stati Uniti la scelta è questa: se non partecipiamo all'organizzazione, se non assumiamo un ruolo di leadership, questo significa che qualcun altro, forse la Cina, prende la leadership in un modo che non coincide pienamente con i nostri interessi e valori”. 

Insomma, il governo degli Stati Uniti non sembra intenzionato a seguire l’esortazione “stop the fool” indirizzata a Biden da Andy Pazder su Fox News. 

 

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