Brasile, Bolsonaro e Moro nel quartier generale della CIA per prendere ordini contro il Venezuela?
A poca distanza da Washington, a Langley (stato della Virginia), è stato avvistato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, negli Stati Uniti in visita ufficiale. Nel quartier generale della Central Intelligence Agency (CIA) è arrivato il presidente insieme al suo ministro della Giustizia, l’ex giudice Sérgio Moro.
Questo evento senza precedenti per un capo di Stato straniero e un ministro della giustizia è stato reso pubblico attraverso un messaggio di Eduardo Bolsonaro, deputato e figlio del presidente, dove affermava che la CIA è "una delle agenzie di intelligence più rispettate al mondo". "Sarà un'eccellente opportunità per discutere di problemi internazionali nella regione, con esperti e tecnici di altissimo livello", ha aggiunto su Twitter.
Indo agora com o PR @jairbolsonaroe ministros para a CIA, uma das agências de inteligência mais respeitadas do mundo. Será uma excelente oportunidade de conversar sobre temas internacionais da região com técnicos e peritos do mais alto gabarito.
— Eduardo Bolsonaro (@BolsonaroSP) 18 marzo 2019
Per Washington la questione centrale in America Latina è finalizzare il golpe contro il governo di Nicolás Maduro, per cui è dato per scontato che il Venezuela fosse parte dell'agenda della riunione. Nelle dichiarazioni ufficiali l’incontro, come al solito, era finalizzato alla "lotta contro il crimine organizzato e il traffico di droga".
Più sorprendente è stata la presenza di Moro. Lodato come presunto giudice indipendente che lotta contro la corruzione, è diventato ministro di un governo di estrema destra e finito all'interno del quartier generale della CIA. Dopo aver studiato ad Harvard, l'attuale ministro brasiliano ha viaggiato periodicamente negli Stati Uniti.
La decisione giudiziaria di Moro che condannò l'ex presidente Lula al carcere è stata essenziale per l'arrivo di Bolsonaro al potere, dal momento che il leader del PT guidava tutti i sondaggi e con ogni probabilità se avesse potuto prendere parte alla contesa elettorale avrebbe vinto già al primo turno.
Il presidente brasiliano è stato accolto domenica da proteste negli Stati Uniti, paese in cui ha realizzato la sua prima visita ufficiale all'estero per un incontro bilaterale. Questo avrà luogo nella giornata di martedì alla Casa Bianca, dove sarà ricevuto da Donald Trump.
Domenica scorsa, Bolsonaro ha acceso la polemica parlando alla cena organizzata dall'ambasciatore brasiliano a Washington, Sérgio Amaral, e facendo riferimento alla "minaccia comunista contro la democrazia".