Brasile, l'ex presidente Temer torna in carcere per corruzione e associazione illecita
L'ex presidente non eletto del Brasile, Michel Temer, è tornato in carcere dopo essersi consegnato alla polizia federale a San Paolo per la causa in cui è accusato di essere a capo di un’associazione illecita, che in 40 anni ha preso almeno 420 milioni di dollari di in tangenti e finanziamento illegale di campagne.
Temer era stato detenuto per quattro giorni lo scorso marzo, ma è stato rilasciato su un habeas corpus che è stato revocato mercoledì sera dalla camera d'appello di Rio de Janeiro.
Con le stesse accuse di Temer è coinvolto l'ex agente di polizia Joao Baptista Lima Filho, considerato dalla procura come un prestanome dell'ex presidente che da quando ha lasciato il governo il 1° gennaio fronteggia sei accuse di corruzione.
L'ex presidente di 78 anni, che ha governato tra il 2016 e il 2018, dopo il colpo di Stato parlamentare contro Dilma Rousseff, di cui è stato vicepresidente, si è costituito presso la sede della polizia federale a San Paolo dopo che un giudice aveva spiccato un mandato di arresto.
La Procura Generale del Brasile ha scritto nel suo atto d'accusa che il gruppo guidato da Temer ha preso tangenti e sovrapprezzo di contratti siglati dall’azienda statale Eletronuclear con l’azieda costruttrice Engevix per opere realizzate nella centrale nucleare Angra 3.
L’autorità giudiziaria sostiene che Temer, Lima e altri leader del Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB) si sono appropriati di 460 milioni di dollari negli ultimi 40 anni.