Caitlin Johnstone: Prima negava, ora Israele massacra sistematicamente i civili che chiedono aiuto

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Caitlin Johnstone: Prima negava, ora Israele massacra sistematicamente i civili che chiedono aiuto

 

di Caitlin Johnstone*

All'inizio di questo mese, Israele e i suoi apologeti hanno ferocemente negato le affermazioni secondo cui le truppe dell'IDF avrebbero aperto il fuoco sui civili che cercavano aiuti in un sito della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), uccidendo 31 persone.

Il 2 giugno, le forze israeliane hanno nuovamente aperto il fuoco sui civili che cercavano aiuti a Gaza, uccidendo tre persone e ferendone più di 30.

Il 3 giugno le forze israeliane hanno nuovamente aperto il fuoco sui civili in cerca di aiuti, uccidendo almeno 27 persone.

Dopo questa serie di sparatorie di massa, la GHF, sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha sospeso temporaneamente le operazioni.

L'8 giugno, le forze israeliane hanno nuovamente aperto il fuoco sui civili che cercavano aiuti in due diversi punti di distribuzione a Gaza, uccidendone dodici.

Il 9 giugno Israele e le forze sostenute da Israele hanno aperto il fuoco sulla folla in un sito di aiuti umanitari a Gaza, uccidendo 14 persone.

Il 10 giugno, almeno 36 persone sono state uccise e 208 ferite quando le forze israeliane hanno nuovamente aperto il fuoco sulla folla che chiedeva aiuti a Gaza.

Dal 27 maggio, circa 160 persone sarebbero state uccise nei massacri perpetrati in questi siti del GHF, che la gente di Gaza inizia a definire una "trappola mortale".

Pensate a quanto disperati e affamati dovreste essere prima di andare a cercare cibo da persone che, sapete, probabilmente a un certo punto inizieranno a sparare alla folla. Questo vi dà davvero un'idea di quanto stia soffrendo la gente di Gaza.

Ma, ancora una volta, all'inizio del mese, Israele e i suoi propagandisti hanno gridato all'accusa di diffamazione antisemita al solo pensiero che le truppe dell'IDF avrebbero aperto il fuoco sulle persone che cercavano di procurarsi del cibo.

Il Ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato un video ingannevole in cui, a suo dire, si vedevano membri di Hamas, e non le IDF, che sparavano sulla folla.

La consigliera di Netanyahu, Caroline Glick, e il "ministro della diaspora e della lotta all'antisemitismo" di Israele, Amichai Chikli, hanno entrambi definito il resoconto del massacro del 1° giugno una "calunnia di sangue".

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha falsamente accusato la BBC di aver diffuso propaganda di Hamas per aver riportato il massacro del 1° giugno.

L'ex primo ministro israeliano Naftali Bennet ha condiviso un video in cui si vede che a Gaza non è stato sparato un solo colpo affermando che ciò dimostra che nessuno è stato colpito nell'attacco in questione del 1° giugno, sostenendo: "Quando si tratta di Israele, tutte le diffamazioni funzionano".

Il Jerusalem Post ha pubblicato un articolo intitolato "La diffamazione mediatica sulla presunta sparatoria per la distribuzione di aiuti a Gaza avrà conseguenze di vasta portata".

L'account Twitter ufficiale di Israele ha definito il reportage "propaganda di Hamas".

Il Washington Post ha ceduto alle pressioni e ha ritrattato il suo articolo sul massacro del 1° giugno, ribadendo che non "ha dato il giusto peso alla negazione di Israele e ha fornito certezze inappropriate su ciò che si sapeva circa il ruolo di Israele nelle sparatorie".

Poi, pochi giorni dopo, la CNN ha pubblicato un articolo basato su un'ampia analisi video e interviste a testimoni oculari, da cui emerge che tutte le prove, contrariamente alle affermazioni di Israele, "indicano che l'esercito israeliano ha aperto il fuoco sulla folla di palestinesi mentre cercavano di raggiungere il recinto per procurarsi del cibo".

Anche senza il reportage della CNN, le azioni di Israele dal 1° giugno hanno dimostrato che le forze israeliane sparano deliberatamente contro civili affamati in cerca di aiuti umanitari. Israele ha mentito. Di nuovo.

Il che non dovrebbe sorprendere chiunque abbia prestato attenzione alle atrocità di massa perpetrate da Israele a Gaza. Dopotutto, si tratta dello stesso stato genocida che si è opposto con indignazione alle affermazioni secondo cui avrebbe mai bombardato una struttura medica dopo l'esplosione all'ospedale battista arabo Al-Ahli nell'ottobre 2023, per poi bombardare lo stesso ospedale molte altre volte in seguito, distruggendo deliberatamente l'intera infrastruttura sanitaria di Gaza.

Una delle frasi più folli che si possano pronunciare nel 2025 è: "Diamo a Israele il beneficio del dubbio su questo punto". Sono stati colti in flagrante a mentire così tante volte che non c'è motivo di prendere sul serio le loro smentite. Non puoi bandire i giornalisti da Gaza mentre vieni sorpreso a mentire ripetutamente sulle tue azioni e poi permettere alla gente di dare peso alle tue smentite delle atrocità denunciate. Non esiste.

(Traduzione de l'AntiDiplomatico)

*Giornalista e saggista australiana. Pubblica tutti i suoi articoli nella newsletter personale: https://www.caitlinjohnst.one/

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