Con l'Isis in ritirata, l'"asse del male" turco-saudita pronto ad intervenire direttamente in Siria

Con l'Isis in ritirata, l'"asse del male" turco-saudita pronto ad intervenire direttamente in Siria

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La notizia se confermata nelle prossime ore è da rabbrividire. L'Arabia Saudita ha spostato aerei da guerra nella base turca di Incirlik per combattere Daesh. Lo ha confermato sabato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. "Al momento non è chiaro quanti aerei arriveranno," ha proseguito il ministro, confermando le indiscrezioni giornalistiche di alcuni media turchi subito dopo l'accordo di Monaco sulla Siria annunciato ieri da Lavrov e Kerry. 
 
Si tratta quindi, secondo la Turchia, di uno spostamento all'interno del piano anti-Isis della coalizione a guida Usa. E, poi la dichiarazione, che fa rabbrividire tutto il mondo da parte di Cavusoglu: "la Turchia e l'Arabia Saudita potrebbero lanciare un'operazione di terra contro i terroristi in Siria". E ancora: "Se necessario, possiamo anche inviare truppe. L'Arabia Saudita sta mostrando grande determinazione nella lotta contro il terrorismo in Siria".

Secondo la CNN, l'Arabia Saudita ha in programma di inviare truppe in Siria nel marzo 2016. Si tratta di un programma totale di 150.000 soldati con Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Qatar e Turchia. Da rabbrividire.
 
Il noto analista britannico Cunningham sostiene che il piano saudita di inviare truppe di terra in Siria sia un semplice stratagemma. Tuttavia, avverte, è proprio il tipo di rumore che può incrinare i rapporti tra Usa e Russia ad un punto di non ritorno. Ricorda l'analista, nelle ultime settimane il segretario della difesa, Ashton Carter, e altri alti funzionari degli Stati Uniti, tra cui il vice presidente Joe Biden hanno chiesto una maggiore azione militare regionale araba contro IS in Siria e Iraq.  Parlando alla Conferenza internazionale di sicurezza a Monaco di Baviera, il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha avvertito del rischio di una operazione di terra in Siria. Secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, l'operazione di terra in Siria "solo esacerbare il conflitto".
 
La coalizione guidata dagli Stati Uniti di circa 60 nazioni, tra cui l'Arabia Saudita, ha per un anno e mezzo fatto finta di combattere i terroristi e dopo che l'intervento russo ha fatto crollare tutti i castelli di carte creati in Siria, ha lanciato attacchi aerei inefficaci, non interrompendo mai il canale di comunicazione tra Isis e Turchia. Le operazioni, inoltre, sono illegali per il diritto internazionale, condotte infatti senza l'approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o le autorità siriane. Il presidente siriano Assad in un'intervista di questa settimana ha chiarito come gli invsori sauditi sarebbero considerati per quello che sono "invasori". Il vaso di Pandora si aprirebbe.

Le dichiarazioni di invasione della Siria da ANkar e Riad avvengono alla luce del fragile accordo firmato a Monaco. Scirve correttamente Alberto Negri su il Sole 24 Ore: "Perché la questione è evidente a tutti: anche se venisse accettata, e per ora le fazioni filo-saudite l’hanno rifiutata, l’intesa di Monaco non darà inizio a una tregua totale ma soltanto parziale.  Dal cessate il fuoco sono esclusi l’Isis e il gruppo Jabat al Nusra affiliato ad Al Qaeda, ritenuti dall’Onu gruppi terroristici. Il problema è che i russi e Assad assimilano ad Al Qaeda anche altre fazioni e non esiteranno a bombardarle. Lo si è capito perfettamente alla fine di dicembre quando un raid aereo russo alla periferia di Damasco ha fatto fuori Zahar Alloush, leader del movimento Jaysh al Islam, uno dei principali gruppi sostenuti dall’Arabia Saudita".

In questo clima di tensione continuo e crescente, con l'esercito siriano che si appresta a liberare il paese dai terroristi ad Aleppo, Turchia e Arabia Saudita, ormai nudi di fronte alle loro responsabilità di fronte al mondo, minacciano di arrivare afd un'invasione militare via terra in Siria. I due paesi che più hanno contribuito alla creazione, equipaggiamento e sostegno dell'Isis dichiarano di voler intervenire militarmente in uno stato sovrano per sconfiggere - Truman Show dei Truman Show - quell'Isis loro creatura anti-Damasco. Più semplicemente con l'Isis non più in grado di portare a termine il ruolo di destabilizzazione per cui era stato creato, i due burattinai sembrebbero disposti a scendere direttamente sul terreno.

Gli Stati Uniti sono ad un bivio: Kerry ed Obama sembra aver accettato la sconfitta con Monaco, ma le prossime mosse saranno molto delicate e l'alternativa è la diplomazia (accettando la via russa per il futuro della Siria) o seguire due "alleati" totalmente fuori controllo. Comunque sarà una sconfitta, ma il secondo scenario apre conseguenze inimmaginabili per tutti i membri NATO. La domanda da porsi ora è: che cosa decideranno di fare gli stati europei?  Assecondare ancora il criminale Erdogan che li minaccia con la questione dei profughi? Dopo aver sanzionato per molto meno stati sovrani pacifici, la Mogherini invocherà sanzioni contro Ankara e Riyad pronti ad invadere uno stato sovrano? Più facile prevedere che la nostra stampa di regime troverà qualche menzogna per coprire i crimini dell'"asse del male" turco saudita nei prossimi giorni.

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