"Conferma la falsità delle sue affermazioni sui diritti umani". Dall'America Latina la forte condanna del rinnovo delle sanzioni Ue contro la Siria
Politici e parlamentari dell'America Latina hanno denunciato come le misure economiche unilaterali occidentali coercitive imposte alla Siria costituiscono una violazione della legittimità internazionale e del diritto internazionale e un crimine contro l'umanità, soprattutto alla luce dello scoppio della pandemia globale per coronavirus.
La condanna per il rinnovo dell'Unione europea è quindi totale.
Secondo il senatore Francisco Shahwan, presidente del Comitato di amicizia Cile-Siria nel parlamento cileno, l'Occidente, imponendo a Damasco queste misure coercitive, è colui che elogia i diritti umani, ma le sue politiche e azioni dimostrano il contrario e mostrano la verità delle sue politiche coloniali, dimostrando che il rinnovamento delle sue procedure da parte dell'Unione Europea sono la prova della sua esplicita violazione dei diritti umani e il servilismo ai dettami americani, chiedendo la revoca immediata di queste misure.
Da parte sua, Valivia Villarreal Soler, presidente dell'organizzazione studentesca continentale dell'America Latina e dei Caraibi (Oakley), ha sottolineato che il rinnovo dell'Unione europea delle sue misure coercitive unilaterali sulla Siria è un'azione irresponsabile e disumana e che deve essere revocato l'assedio ingiusto imposto alla Siria, soprattutto alla luce della diffusione dell'epidemia globale di Coronavirus.
Per il presidente dell'emittente televisiva Telesur, Patricia Vegas Marin, il rinnovo dell'Unione europea delle sue misure contro la Siria conferma la falsità delle sue affermazioni relative alle libertà e ai diritti umani.
Da parte sua, il presidente dell'Unione degli studenti universitari in Venezuela, Kennedy Morales, ha ribadito la solidarietà delle forze studentesche in Venezuela con la Siria e il suo popolo e ha respinto queste "misure ingiuste che costituiscono un crimine di guerra e un crimine contro l'umanità".
Gabriel Aguirre, segretario generale del Consiglio internazionale per la solidarietà e la lotta per la pace in Venezuela, ha poi ribadito il sostegno a tutte le persone libere del mondo in Siria, sottolineando poi come le misure economiche occidentali imposte alla Siria siano nuove misure coloniali e una violazione dei diritti umani. Si conferma, prosegue, la realtà dei paesi che li impongono, quando dicono qualcosa fanno poi il contrario.
La presidente del Gruppo di amicizia cubano-siriana nel parlamento cubano ha condannato le misure ingiuste imposte alla Siria, chiedendo l'immediata revoca, soprattutto alla luce della diffusione dell'epidemia che minaccia il mondo intero. Lo stesso hanno fatto il presidente dell'Unione cubana degli studenti Jose Angel Fernandez Castañeda ed il presidente dell'Agenzia delle notizie latinoamericane (Francia Latina) Miguel Luis Enrique per revocare il blocco ingiusto e le sanzioni contro la Siria e il suo popolo perché una chiara violazione dei diritti di questo popolo e lavora per minare la sua capacità di ottenere cibo, medicine, cure e dispositivi medici.
Il funzionario delle relazioni internazionali nell'Unione dei giovani socialisti in Brasile, Raphael Lial, ha sottolineato, infine, che l'imposizione di queste misure sulla Siria ignora il diritto internazionale, soprattutto alla luce delle richieste che sono state fatte per annullarlo con la diffusione del Coronavirus, mentre l'analista politico argentino Juan Mingetti ha sottolineato che queste misure mirano a danneggiare gli interessi del popolo siriano e aumentare la sua sofferenza, una strategia fa parte delle politiche e dei dettami americani che sta cercando di imporre nella regione.