Cosa cambia in Russia dopo le dimissioni del governo e le modifiche costituzionali avanzate da Putin?

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Le dimissioni del governo russo guidato dal primo ministro Dmitri Medvedev, sono arrivate poche ore dopo che il presidente Vladimir Putin ha proposto cambiamenti radicali nella Costituzione per ridistribuire i poteri tra il capo di Stato e il Parlamento. 

 

Medvedev ha annunciato il 15 gennaio che il suo intero governo si dimetterà. Il gabinetto continuerà a funzionare fino alla formazione di un nuovo governo.

 

Putin ha proposto di nominare Medvedev come vice presidente del Consiglio di Sicurezza, un organo consultivo dipendente dal presidente e incaricato di pianificare la strategia nel campo della sicurezza nazionale.

 

Le dimissioni hanno scatenato una ridda di voci e il bisogno di alcuni chiarimenti circa il funzionamento del governo in Russia. Quindi sembra giusto ricapitolare come funziona il governo della Russia e quali sono i suoi rapporti con il presidente. 

 

Secondo l'attuale Costituzione, approvata nel 1993, il governo esercita il potere esecutivo. L'organismo prepara il progetto del bilancio federale e ne garantisce l'adempimento e attua la politica nazionale in materia di finanza, politica estera, istruzione, sanità, cultura, scienza, ecc.

 

Il governo può presentare le sue dimissioni al presidente, che ha anche il potere di scioglierlo. Un altro modo per sciogliere il governo è che la Duma, la Camera bassa del Parlamento, approvi una mozione di censura su cui il presidente può però mettere il veto.

 

Il presidente attualmente nomina:

 

il primo ministro con il consenso della Duma; Vladimir Putin ha nominato Dmitri Medvedev come primo ministro due volte, nel 2012 e nel 2018, dopo aver vinto le elezioni presidenziali;

 

i Vicepresidenti di governo (ce ne sono 10 nell'attuale squadra di governo);

i ministri su suggerimento del primo ministro.

 

Il presidente ha il potere di destituire sia il primo ministro che i ministri del governo.

 

Cosa cambia?

 

Con una misura che sembra destinata ad aumentare significativamente il potere del Parlamento, Vladimir Putin ha chiesto cambiamenti nella Costituzione che consentano alla Duma non solo di concordare, ma di approvare il primo ministro e i ministri del gabinetto anziché il presidente.

 

Il presidente "non avrà il diritto di rifiutare le candidature approvate dal Parlamento".


Dopo aver annunciato la ridistribuzione del potere, Putin ha sottolineato che la Russia deve rimanere una "forte repubblica presidenziale".

 

Il presidente ha anche sottolineato che gli emendamenti proposti alla Costituzione potrebbero essere approvati dal Parlamento, ma ritiene comunque necessario realizzare una votazione comune.

 

I deputati hanno già iniziato a elaborare una legislazione per attuare le proposte di Putin.

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