Covid, Ministro della sanità iraniano scrive all'OMS: "Le sanzioni Usa uccidono e vanno revocate"

Covid, Ministro della sanità iraniano scrive all'OMS: "Le sanzioni Usa uccidono e vanno revocate"

L'Iran chiede in una lettera all'OMS a rilanciare un appello per porre fine alle sanzioni statunitensi illegali e unilaterali, che mettono in pericolo la salute globale

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“È giunto il momento di fare un appello globale per revocare tutte le sanzioni e non mettere in pericolo la salute delle persone colpite. Vi esorto a intraprendere azioni appropriate per porre fine alle sanzioni statunitensi unilaterali e illegittime, che hanno causato sofferenza e morte tra il popolo dell'Iran e di altre nazioni, nonché conseguenze negative per la salute e la sicurezza sanitaria globale”, ha affermato il ministro della Salute iraniano, Said Namaki, in una lettera indirizzata al direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.
 
Nella sua epistola, Namaki presenta un rapporto sullo stato della lotta al nuovo coronavirus - causa del COVID-19 - in Iran, in cui denuncia che, nonostante la strenua lotta contro questo virus, la Repubblica islamica affronta violazioni unilaterali illegali e flagranti ai sensi del diritto internazionale, che hanno portato a sanzioni diffuse, globali e brutali contro il popolo iraniano.
 
Il ministro iraniano afferma inoltre che le sanzioni sono state dirette contro la salute della popolazione durante la pandemia, poiché hanno impedito l'accesso dell'Iran ai canali bancari globali, danneggiando la sua economia e interrompendo importanti attività commerciali, inclusa l'acquisizione di farmaci e attrezzature mediche.
 
Namaki chiarisce nella sua lettera che gli Stati Uniti continuano ad applicare sanzioni contro l'Iran, nonostante il fatto che non solo gli impegni generali e i trattati multilaterali formati, ma anche una sentenza emessa nell'ottobre 2018 dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ) richiedano Washington "per revocare le sanzioni su medicinali e attrezzature mediche".
 
Il ministro della Sanità iraniano ricorda, a questo proposito, alla comunità medica il giuramento di Ippocrate che ha fatto, per il quale, sottolinea, "ha il dovere umano di aiutare a revocare le sanzioni su medicine e cibo in Iran" come con altri paesi.
 
“Abbiamo attraversato una situazione difficile negli ultimi sette mesi poiché abbiamo combattuto contro il COVID-19 e le sanzioni illegali e unilaterali, allo stesso tempo. Pertanto, speriamo che l'OMS, le Nazioni Unite [ONU] e tutte le agenzie internazionali garantiscano che i medicinali e gli articoli umanitari siano a disposizione del popolo iraniano", esorta.
 
Oggi, il portavoce del governo iraniano, Ali Rabiei, ha denunciato, da parte sua, che l'Iran sta affrontando una situazione diversa da quella degli altri Paesi, poiché sta combattendo contro due coronavirus: uno, il virus che colpisce il mondo nel complesso; e l'altro, il virus "delle sanzioni, che è responsabilità del governo degli Stati Uniti".
 
Secondo gli ultimi dati annunciati oggi dal Ministero della Salute iraniano, il numero totale di casi positivi nel nuovo coronavirus in Iran si attesta a 391 112 persone, mentre il bilancio delle vittime è di 22.542.
 
 

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