CPJ: nel 2024 Israele responsabile della morte di due terzi di giornalisti nel mondo
Il direttore esecutivo del CPJ Jodie Ginsberg, domenica scorsa, ha rivelato che “almeno 95 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi in tutto il mondo nel 2024”.
A questo proposito, ha ricordato che Israele è responsabile di due terzi di queste morti e, tuttavia, continua ad agire nella totale impunità quando si tratta di uccidere giornalisti e di attacchi ai media.
Ginsberg ha lamentato che “la comunità internazionale ha mancato al suo obbligo di ritenere Israele responsabile delle sue azioni”.
A tal proposito, il comitato ha svelato che almeno 141 giornalisti (133 palestinesi, due israeliani e sei libanesi) sono stati uccisi nella guerra tra Israele e il Movimento di resistenza islamica palestinese (HAMAS) dal 7 ottobre 2023.
Domenica scorsa il giornalista palestinese Ahmed al-Louh e cinque operatori della Protezione civile palestinese nel centro della Striscia di Gaza sono rimasti uccisi a causa di un attacco aereo israeliano ha ucciso.
La morte di Al-Louh porta a 196 il numero dei palestinesi lavoratori dell’informazione che hanno perso la vita nel corso della guerra israeliana a Gaza, secondo l'Ufficio media del governo di Gaza.
Negli ultimi 14 mesi, secondo il Ministero della Sanità palestinese, Israele ha ucciso più di 45.028 palestinesi e circa 106.962 sono rimasti feriti, per lo più donne e bambini, a seguito degli attacchi israeliani a Gaza.
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