Ecuador: Gli studenti scendono in piazza contro i tagli all’educazione
di Davide Matrone
Circa 600 studenti hanno marciato a Quito contro i tagli all’educazione. Dalla Piazza Indoamerica fino alla Piazza dell’Indipendenza hanno fatto sentire le loro ragioni contro le politiche economiche del Governo Moreno. La prossima manovra finanziaria fissa tagli impressionanti al reparto educativo, circa 150 milioni di dollari in meno. Si stima una riduzione del 10% rispetto all’anno trascorso (1.443.04 nel 2018 e 1297.91 nel 2019). Il settore più colpito sarà il pubblico. I settori sociali che dovranno pagare la crisi economica saranno i lavoratori e le lavoratrici. La riduzione di spesa colpirà una platea di 300 mila studenti appartenenti prevalentemente a famiglie di lavoratori e settori popolari.
Il Ministro delle Finanze, Richard Martines, nella conferenza stampa del 28 ottobre non ha usato mezzi termini :”la legge di bilancio per il 2019 sarà austera, responsabile e rivolta al controllo di spesa”. Il ridimensionamento della spesa pubblica interesserà anche i beni e servizi che registreranno una decurtazione del 14% rispetto all’anno in corso.
La proposta economica dell’Esecutivo ha generato preoccupazioni nel mondo dell’accademia. Tra le prime reazioni negative manifestatesi ci sono quelle del Rettore Fernando Sempértegui dell’Università Centrale dell’Ecuador (la piu’ grande Università del paese). Sempértegui ha dichiarato :“Ci preocupa seriamente la riduzione di spesa all’educazione. È un taglio significativo per tutto il sistema educativo superiore. La nostra Università sarà tra quelle più colpite, ci sará una riduzione di 19 milioni di dollari. Questo provvedimento pregiudicherebbe fortemente tutti gli sforzi profusi fin qui per fomentare un’educazione di qualita’”.
Le università statali piu’ colpite saranno: l’Università di Guayaquil con un taglio di 20 milioni di $ (-11,57%), l’Università Centrale dell’Ecuador con un meno 19 milioni di $ (-12.73%) e l’Università Politecnica del Chimborazo con 13 milioni di dollari ridotti (-18%).
Sono stati proprio gli studenti della UCE (Universidad Central del Ecuador) a convocare la manifestazione. Insieme ai propri docenti e a rappresentanze di altre Università, hanno gridato forte la loro contrarietà all’applicazione delle leggi del mercato. Chiedono che non vengano tagliati i fondi all’educazione pubblica. Rivendicano il diritto allo studio, alla ricerca scientifica e chiedono piu’ risorse alle borse di studio. Tra gli slogan ce n’erano alcuni rivolti anche contro le banche che lo scorso giugno hanno beneficiato di un enorme condono tributario pari a 1602 milioni di dollari. Una legge salvabanche in salsa ecuadoregna, per intenderci.
La lotta degli studenti è rivolta a tutto il paese, ai lavoratori che non potranno sostenere le spese per i propri figli. Per gli studenti fuori sede, per gli studenti precari o appartenenti ai settori popolari. La lotta degli studenti ecuadoregni si somma a quella di altri paesi del continente che rivendicano il diritto allo studio e non la mercantilizzazione dello stesso.
In questi giorni l’Assemblea legislativa ecuadoregna riprenderà il dibattito sulla manovra finanziaria per l’anno 2019. Vedremo quali saranno gli sviluppi.