Ecuador, il regime di Moreno decreta coprifuoco e militarizzazione. Spari sui manifestanti (VIDEO)

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Il presidente dell'Ecuador, Lenín Moreno, ha decretato questo sabato un coprifuoco e la militarizzazione di Quito (capitale), dopo le massicce proteste dei settori popolari - popoli indigeni in testa - che rifiutano il ‘paquetazo’ neoliberista.

 

"Ho organizzato il coprifuoco e la militarizzazione del DMQuito e delle valli. Entrerà in vigore alle 15:00. Ciò faciliterà l’azione della forza pubblica contro gli intollerabili eccessi di violenza", ha annunciato il capo dello Stato.

 

I manifestanti hanno riferito che rimarranno in strada e non permetteranno che siano violati i loro diritti costituzionali.

 

Sebbene la Confederazione delle Nazionalità Indigene (Conaie) abbia affermato che parteciperà a un dialogo diretto con Lenin Moreno, l'esecutivo mantiene la sua posizione di criminalizzare i manifestanti e di espandere la presenza militare nelle città.

 

"Cittadini, adotteremo tutte le misure necessarie, ristabiliremo l'ordine a qualunque costo… Vi prometto che ne usciremo", ha ribadito il presidente Moreno.

 

Da parte sua, il presidente di Conaie, Jaime Vargas, ha affermato che in un quadro cupo alcuni media hanno diffuso dichiarazioni false e danno risalto a portavoce che non sono autorizzati a parlare a nome del settore popolare.

 

Da quando lo stato di eccezione è stato decretato, le proteste si sono intensificate negli ultimi dieci giorni e i settori popolari chiedono l'abrogazione del ‘paquetazo’, le garanzie di libera circolazione e il diritto a manifestazioni pacifiche.

 

Intanto l’Ecuador sembra piombato in un incubo. Il paese è stato trasformato da Lenin Moreno in una dittatura militare fascista - come negli anni 70’ - dove la polizia e franchi tiratori sparano sui manifestanti e vengono oscurati canali televisivi ritenuti scomodi come l’emittente teleSUR. 

 

A questo punto ci chiediamo dove siano finiti tutti quelli che strepitavano nei confronti del Venezuela ai tempi delle guarimbas golpiste. Dove è finita l’OSA con il suo Segretario Generale Luis Almagro? Il Gruppo di Lima? Gli Stati Uniti? L’Unione Europea?

 

Tutti zitti e accondiscendenti. I vassalli hanno la libertà di soffocare le proteste popolari nel sangue. La sacra austerità deve restare intoccabile, costi quel che costi.

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