Foto-Video. Violente proteste in Israele dopo l'uccisione, da parte della polizia, di un adolescente di origine etiope
Circa 47 poliziotti sono rimasti feriti e 60 persone sono state arrestate dopo una serie di proteste in tutta Israele per l'uccisione di Solomon Teka, 18 anni, di origine etiope.
I manifestanti hanno eretto e dato alle fiamme le barricate e si sono scontrati con la polizia nella città di Haifa, nella notte tra lunedì e martedì dopo la morte di Teka a Kiryat Haim in tarda serata. Riferiscono media israeliani.
Folle di israeliani di origine etiopi hanno bloccato le strade in tutto il paese alla notizia che un ufficiale di polizia fuori servizio avrebbe ucciso l'adolescente.
L'agente coinvolto nella sparatoria racconta di aver temuto per la sua vita quando un gruppo di giovani, presumibilmente compreso Teka, lo avrebbe colpito con pietre dopo aver tentato di intervenire in una rissa. Il poliziotto è stato posto agli arresti domiciliari ed è in corso un'indagine sulle riprese.
Extremely violent protests across #Israel by the #Ethiopian community following the death of a teenager by an off-duty police officer in #Haifa on Sunday. pic.twitter.com/N1YPTgiY5M
— Anna Ahronheim (@AAhronheim) 2 luglio 2019
In un'intervista radiofonica citata da Al Jazeera i parenti del ragazzo non hanno dubbi che Teka sia stato assassinato e non è stato vittime di un incidente.
Il primo ministro del regime israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato una risposta video in merito agli scontri violenti, affermando che "tutti piangono per la tragica morte di Solomon Teka", invitando i manifestanti a non intensificare la tensione. "Vi chiedo di risolvere i problemi insieme rispettando la legge."
In Israele, la comunità ebraica di origine etiope conta circa 140.000 persone, inclusi oltre 50.000 stranieri. Diverse volte si sono lamentati di molestie sistematiche e razzismo da quando si sono formati in Israele negli anni '80 e '90 dopo un afflusso di ebrei provenienti da altre parti del mondo.