Giorgio Cremaschi sullo sciopero generale e la manifestazione di Piazza Vittorio. "La censura dei media ci fa un baffo"
Ai media conviene parlare delle marcette di qualche decina di fascisti. E' normale che ci censurino"
Oggi lo sciopero generale indetto dai sindacati di base, Usb - Cobas e Unicobas. Domani una grande manifestazione a Roma per dire No al governo delle banche e delle falsità, il governo Gentiloni. Abbiamo intervistato Giorgio Cremaschi, ex Segretario Fiom, e una delle anime di riferimento di queste giornate di lotta. A lui abbiamo chiesto soprattutto di spiegarci perché aver intitolato "Obiettivo verità" le due giornate.
Quali gli obiettivi per lo sciopero generale di oggi e la manifestazione di domani?
Il senso delle giornate di lotta del 10 e 11 novembre è uno solo: di rompere completamente con la gabbia di bugie che ci hanno costruito intorno. Per questo motivo è stata ribattezzata “Operazione Verità”.
Il confronto politico avviene oggi su tutte fake news. Tutti i grandi temi, dalla scuola alla sanità dall’istruzione alla politica di guerra della NATO sono tutte basate su falsità che ci ripetono da anni. Ecco il senso della manifestazione dell’11 novembre a Roma: riportare la verità al centro del dibattito. Non lo fanno su giornali e Tv. Lo faremo noi sulle strade.
Contro il Governo in molti si esprimono ma poi nessuno prende iniziativa...
Ed è proprio per questo che scendiamo in piazza noi per dire No al governo Gentiloni e le sue politiche. Non accettiamo aggiustamenti e adeguamenti.
La Legge Fornerno non va aggiustata, è un crimine che va abolito tutto. Il Jobs At che ha schiavizzato e precarizzato il mondo del lavoro non va aggiustato, va eliminato subito.
La "buona scuola" che ha privatizzato e distrutto l’istruzione offrendo ai giovani solo il lavoro gratis dell’Alternanza scuola lavoro va abolito subito.
Il decreto Minniti che vuole gestire la questione migranti e quella della povertà con uno stato di polizia non va aggiustato. Va eliminato tutto, immediatamente. Non servono leggi di polizia serve dare il giusto peso alla giustizia sociale, all’istruzione, alla sanità, a tutti quei diritti sociali che il Governo Gentiloni su imposizioni dell’Unione Europea continua a distruggere.
Però i soldi non ci sono. Così almeno ci dicono da anni..
I soldi ci sono e basterebbe domandare a questi signori che lo affermano: come mai i soldi per la Nato aumentano in modo continuo, a ritmi di miliardi di euro ogni anno? Per perseguire le criminali politiche dell’imperialismo nord-americano ci sono miliardi e per combattere la povertà bisogna tagliare. Chi vuole ribellarsi a tutto questo deve iniziare a prendere coscienza del momento storico e dire basta.
Quale la prima verità che bisogna dire agli italiani?
La prima e più importante: se non si rompe il regime che ci sta stringendo il cappio intorno è inutile solo immaginare un cambiamento. Oggi tutta la politica pensa a “aggiustare”, “armonizzare”. Se non capiamo che siamo di fronte ad un regime non più riformabile si prendono in giro le persone. Noi l’11 novembre faremo la prima manifestazione contro un nemico preciso, il Governo Gentiloni. Il titolo è proprio via il governo Gentiloni. E contro i mandanti di cui Gentiloni fa il passacarte: Unione Europea, euro e Nato. Chi vuole realmente pensare ad un’Italia diversa venga con noi e non si faccia prendere in giro da chi per mesi ha gridato contro l’euro e oggi si ritrova di nuova pecorella docile di Berlusconi.
L’ha sorpresa la totale censura dei media italiani?
No nessuna sorpresa. Come fanno i media italiani a pubblicizzare un evento che vuole mettere al centro la verità. Sarebbe un ossimoro. Questi media dedicano e danno enfasi a una ventina di persone di Forza Nuova per una marcetta e cancellano le migliaia e migliaia di lavoratori antifascisti che scenderanno in piazza a rivendicare i loro diritti e un futuro degno per i loro figli. E’ normale che i media censurino, ma voglio loro dire che ci fa un baffo la loro censura. Saremo tantissimi. Abbiamo adesioni enormi.
Un ultimo appello alle persone a partecipare alla manifestazione di sabato?
Venite, venite e non lasciatevi raggirare dalla rassegnazione che tentano di inculcarci. Il regime neo-liberista punta proprio a questo, ad annullare la nostra partecipazione. E’ il momento di reagire. Se siete lavoratori oggi è importante che scioperiate anche contro Cgil Cisl Uil che da anni non fanno nulla. Sulla Legge Fornero hanno fatto tre misere ore di sciopero quando bisognava paralizzare il paese. Questo sciopero è indetto dalle sigle di base, Usb Cobas e Unicobas ma è importante che partecipino anche i lavoratori non di questa sigle per mandare un forte messaggio. Per l’11 novembre a Roma alle 14 a Piazza Vittorio partirà il corteo della verità. Porteremo la verità per le strade di Roma. Quella verità che la politica, tutta la politica ci nasconde. Sabato mattina fatevi questa domanda: non mi sono stancato di sentire le bugie di Repubblica, Renzi, Gentiloni, Salvini…? Poi sarete in piazza con noi.