Gli Stati Uniti accusano Julian Assange di cospirazione per attività di "hacking" con Chelsea Manning
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il fondatore di WikiLeaks rischia fino a cinque anni di carcere se condannato.
Gli Stati Uniti hanno accusato Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, di aver partecipato ad attività informatiche dannose in complicità con il Chelsea Manning, l'ex-soldato ed ex agente di US Army intelligence che ha fornito migliaia di documenti segreti al portale dell'editore australiano.
Il rapporto è tratto da documenti rilasciati dal Dipartimento di Giustizia giovedì, poche ore dopo che l'attivista è stato privato del suo asilo diplomatico e in seguito arrestato presso l'Ambasciata ecuadoriana a Londra (Regno Unito).
"[Assange] è stato arrestato oggi in Gran Bretagna in base al trattato di estradizione tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, in connessione con l'accusa federale di cospirazione per commettere intrusioni informatiche", si legge nel testo, specificando che il programmatore australiano ha accettato di "decifrare una password su un computer classificato del governo degli Stati Uniti".
Secondo l'accusa, presentati dalla Procura di stato della Virginia, il giornalista di 47 anni è anche stato collegato a "uno dei più grandi fughe di informazioni riservate nella storia degli Stati Uniti", e rischia fino a cinque anni dietro le sbarre nel caso in cui risultasse colpevole.
Il mese scorso, Manning fu imprigionato per essersi rifiutato di testimoniare dinanzi a un gran giurì sul caso in cui i media fossero collegati ad Assange.