Gli USA criticano l'Europa per gli aiuti finanziari all'Iran. Netanyahu: 'una pillola velenosa'
Sia gli USA che Israele hanno criticato aspramente gli aiuti finanziari concessi dalla Commisione europea all'Iran
Ad aprire le danze delle critiche alla Commissione europea, il rappresentante speciale degli Stati Uniti per l'Iran, Brian Hook, il quale ha definito il provvedimento "un brutto messaggio in un brutto momento".
Ripetendo le accuse formulate dalle autorità statunitensi contro l'Iran, ha affermato che questo tipo di aiuti impedisce al governo iraniano di apportare "cambiamenti tangibili" nelle sue politiche e di soddisfare i bisogni del paese persiana.
"Il popolo iraniano deve affrontare pressioni economiche reali dovute alla corruzione, alla cattiva gestione e agli investimenti nel terrorismo e ai conflitti stranieri del suo governo", ha sostenuto Hook in una dichiarazione che ignora gli effetti delle restrizioni unilaterali e delle sanzioni che Washington ha reimposto contro Teheran.
Il primo ministro del regime israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che "la decisione presa ieri dall'UE di dare 18 milioni di euro all'Iran sia un grosso errore. È come una pillola avvelenata per il popolo iraniano e per gli sforzi per frenare l'aggressione iraniana nella regione e il terrore oltre la regione", ha detto Netanyahu.
Netanyahu ha aggiunto: "L'Iran ha cercato di condurre un attacco terroristico sul suolo europeo solo poche settimane fa, mentre il ministro degli Esteri iraniano era a colloquio con i leader europei", riferendosi a un presunto attentato dinamitardo in Francia alla fine di giugno che è stato bloccato dalle autorità francesi.
La Commissione europea ha adottato giovedì scorso un pacchetto del valore di 18 milioni di euro che fa parte di uno più ampio, con il quale prevede di stanziare 50 milioni di euro per "finanziare progetti sostenibili legati allo sviluppo economico e sociale dell'Iran" di fronte a sanzioni unilaterali degli Stati Uniti.