I burattini dell'occidente si oppongono al piano saudita per riportare la Siria nella Lega araba

I burattini dell'occidente si oppongono al piano saudita per riportare la Siria nella Lega araba

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Ovvio che la strada per il ritorno della Siria nella Lega araba non è ancora spianata, anche se fra i principali sponsor per questo rientro, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Algeria, sono pronte ad aprirle le porte.

Le vipere in seno alla Lega araba ci sono, sono quattro, alleate dell’occidente e poco propense ad accettare di nuovo Damasco, proponendo condizioni che il Presidente siriano Bashar al Assad non accetterà mai.

Non è strano che a parlare di questi ostacoli sia un media statunitense. Quando parliamo di qualsiasi media statunitense si deve associare al Dipartimento di Stato USA.

Veniamo al fatto.

Dunque, almeno quattro membri della Lega araba - Marocco, Qatar, Kuwait ed Egitto - più il governo parallelo nominato dai sauditi nello Yemen meridionale(Sarebbero i Guaido’ dell’Asia occidentale) si oppongono al previsto ritorno della Siria nella Lega araba, secondo funzionari arabi che in forma anonima hanno parlato con il  Wall Street Journal (WSJ).

I funzionari hanno ribadito che i governi che si oppongono alla riammissione della Siria "hanno raddoppiato le loro richieste, comprese quella che Damasco accetti truppe arabe per proteggere i rifugiati di ritorno, reprima il contrabbando illecito di droga e chieda all'Iran di interrompere l'espansione della sua presenza nella nazione".

Tuttavia, secondo quanto riferito, Damasco non ha mostrato "alcun interesse" ad accettare queste richieste. Grazie all'aiuto del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) dell'Iran e dell'esercito russo, il governo siriano è riuscito a riprendere il controllo di ampie parti del paese, con l'eccezione delle regioni settentrionali controllate dagli Stati Uniti e dalla Turchia.

Il mese scorso, WSJ già aveva annunciato che diverse nazioni arabe avevano offerto al presidente siriano Bashar al-Assad un accordo che includeva miliardi di dollari per gli sforzi di ricostruzione e un impegno a fare pressione sull'occidente per revocare le sanzioni in cambio della riduzione dei suoi legami con l'Iran.

Bisogna ricordare che già prima della guerra per procura alla Siria del 2011, ad Assad era stato consigliato di allontanarsi da Iran, Hezbollah e dal sostenere la causa palestinese. 

"Attualmente non c'è consenso arabo sulla questione della potenziale riammissione della Siria nella Lega Araba", aveva dichiarato Ahmed Aboul Gheit, segretario generale della Lega Araba, in una conferenza stampa del mese scorso.

La notizia, comuqnue e non per caso, arriva appena un giorno dopo la visita a sopresa del ministro degli Esteri siriano Faisal Mekdad a Jeddah, in Arabia Saudita, per incontrare il suo omologo, il principe Faisal bin Farhan.

La visita di Mekdad è la prima di un alto diplomatico siriano nel regno dall'inizio della guerra alla Siria sostenuta dagli Stati Uniti e iniziata nel 2011. L'Arabia Saudita ha svolto un ruolo chiave nella guerra segreta per volere di Washington, che ha speso miliardi come parte dell'Operazione Timber Sycamore della CIA per rovesciare il governo siriano.

Dopo il loro incontro, i due cancellieri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si afferma che Mekdad e Bin Farhan "hanno discusso i passi necessari per trovare una soluzione politica globale alla crisi siriana che raggiungerebbe la riconciliazione nazionale e contribuirebbe al ritorno della Siria nel consesso arabo".

La dichiarazione ha anche evidenziato che Riadh e Damasco inizieranno il processo di ripresa dei servizi consolari e dei voli tra i due paesi.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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