L'ex generale Molina eletto presidente del Guatemala
Otto Perez Molina si è ufficialmente insediato il 14 gennaio alla presidenza del Guatemala. L'ex generale e direttore dell'intelligence del paese, alla guida del partito di destra patriotico, sostituisce il social-democratico Alvaro Colom, con l'impegno di porre un freno al crescente senso d'insicurezza nella nazione centro-americana. L'ennesimo assassinio politico, del deputato Valentin Leal Caal, uno dei tassi d'assassinii più alti nel mondo - 41 ogni 100 mila abitanti ogni anno - e la capacità dei cartelli messicani della droga di utilizzare il paese come terra franca per le loro azioni testimoniano la violenza ereditata da Molina.
Molina, il primo miltare a guidare il paese dall'instaurazione della democrazia nel 1986, si è subito appellato agli Stati Uniti per ristabilire gli aiuti economici interrotti nel 1978, anno d'inizio della guerra civile nel paese. La nomina a Presidente di Molina ha generato le critiche di organizzazioni umanitarie che accusano l'ex generale di essersi reso responsabile di gravi violazione dei diritti umani durante la guerra civile. Nel luglio 2011, in particolare, l'organizzazione locale Waqib Kej aveva ufficialmente presentato una lettera alle Nazioni Unite accusando Perez di genocidio e torture commesse a Quinchè del 1982.