I siriani del Golan occupato sfidano Tel Aviv bruciando le schede elettorali israeliane
I siriani residenti nel Golan occupato da Israele hanno inscenato una clamorosa protesta contro Tel Aviv bruciando le schede elettorali per il rinnovo dei consigli locali.
I siriani nel Golan occupato, ieri, hanno tenuto un sit-in, durante il quale hanno bruciato le "schede elettorali" che gli erano state consegnata dalle autorità di occupazione israeliana in merito alle cosiddette elezioni dei "consigli locali".
I partecipanti alla protesta hanno sventolato la bandiera della Repubblica araba siriana e mostrato striscioni siriani nei quali respingono le politiche adottate dall'occupazione israeliana, ribadendo il loro rifiuto di partecipare a queste elezioni.
Hanno anche reiterato la loro appartenenza alla loro patria, la Siria e la loro convinzione che l'occupazione finirà.
I siriani nel Golan occupato hanno anche annunciato il loro movimento popolare, partito con il rifiuto di queste elezioni durerà fino alla fine del mese in corso.
L'ex prigioniero Bishr al-Maqt ha affermato in un discorso pronunciato durante il sit-in che tutte le misure adottate dalle autorità di occupazione israeliane sono nulle e prive di valore legale.
Al-Maqt ha indicato che il movimento popolare iniziato sabato continuerà in tutti i villaggi di (Majdal Shams, Mas'ada, Baq'atha e Ain Qunya) nei prossimi giorni.
Infine, ha invitato le organizzazioni internazionali a porre fine alle pratiche razziste adottate dalle autorità di occupazione israeliana.