Il documento che prova il legame tra Juan Guaido e chi ha rubato i fondi destinati agli 'aiuti umanitari' per il Venezuela
Un documento vincola il golpista Juan Guaido al recente scandalo sulla corruzione legata ai presunti aiuti umanitari che coinvolge tutta la dirigenza del partito di estrema destra Voluntad Popular.
Una lettera firmata di proprio pugno dall'autoproclamato "presidente in carica" del Venezuela, Juan Guaidó, indirizzata al ministro degli Affari Esteri della Colombia, Carlos Holmes Trujillo, informa che i venezuelani Kevin Javier Rojas Peñaloza e Rossana Edith Barrera Castillo sono stati indicati in qualità di rappresentanti del “suo governo" davanti alle autorità colombiane.
Queste persone avrebbero dovuto fare fronte alla situazione dei venezuelani, civili e militari, entrati in territorio colombiano in cerca di aiuto e rifugio.
Tuttavia, le indagini condotte da istituzioni e giornalisti colombiani hanno dimostrato che i dirigenti di Voluntad Popular hanno ignorato i disertori militari e, al contrario, si sono dedicati dal 23 febbraio di quest'anno a vivere con lussi e sperperato i soldi ricevuti che avrebbero dovuto essere utilizzati per i presunti aiuti umanitari da inviare al popolo venezuelano.
Un notevole contrappasso per chi come Guaido, secondo quanto afferma la versione italiana di Wikipedia, «viene eletto deputato dell'Assemblea nazionale per il suo Stato e, con questo incarico, si occuperà di indagare sulla corruzione presente nell'amministrazione del presidente venezuelano Nicolàs Maduro, succeduto a Chávez nel 2013».
In effetti, possiamo affermare senza paura di essere smentiti, che il golpista Guaido ha mostrato di essere un vero esperto in tema di corruzione.